Una Eneide del Pallone, un racconto epico-comico: diciassettesima giornata di campionato
Nell’alba polverosa di Castelvolturno, tra puzza di bufale e degrado sociale, vive un’antica figura, spesso dimenticata ma, senza la quale né la gloria né la vittoria avrebbero potuto trionfare: il gregario.
Nel cuore pulsante di un battaglione vincente, dove i gladiatori brillano alle luci della ribalta, i gregari sono quegli uomini che vivono all’ombra.
Non cercano l’alloro ma lo reggono con le loro braccia forti.
Non si limitano a bramare il trionfo ma lo forgiano con le proprie mani callose.
Loro non combattono per sé stessi ma per la gloria dei campioni affermati.
È grazie a loro che i gladiatori possono addestrarsi.
Juan Guilherme Nunes Jesus da Belo Horizonte è uno di essi, è l’incudine su cui Mister Conte vuole forgiare la spada della vittoria.
E quando, complice l’infortunio di Buongiorno, Antonio da Lecce lo butta nella mischia, lui si erige a guardiano della leggenda.
In silenzio, come ha sempre fatto, consapevole che solo grazie ai gregari, gli eroi potranno diventare Dei.
Nell’arena di Genova, Juan Jesus sarà l’unica novità nello schieramento iniziale che vede ancora il brasiliano Neres vincere il ballottaggio con il genio georgiano.
Pronti, via e Spartaco colpisce la traversa.
Il limite superiore della porta è stato un grande protagonista delle prime XVII giornate di campionato.
A volte, come adesso, ha tolto un gol ai partenopei, altre volte ha salvato la porta difesa da Meret il muto.
Gli uomini di Mister Conte si lanciano tutti all’assalto e al minuto XV arriva il gol dell’Anguilla nera, bravo a deviare di testa un cross molto invitante di Neres.
Dopo soli VIII minuti il Napoli raddoppia.
Punizione del regista slovacco che mette la palla sulla testa di Amir Kadri Rrahmani da Pristina.
Il difensore kossovaro trafigge il portiere genoano ribadendo l’importanza dei gregari, degli uomini impavidi che, pur agendo nell’ombra, contribuiscono alle vittorie.
Il Napoli è in controllo totale e il bottino potrebbe essere più ghiotto con il terzo gol dello Scozzese che viene annullato per fuorigioco.
Al ritorno sul campo di battaglia, dopo il riposo negli apogei, il Genoa è subito pericoloso
Meret il muto compie un vero miracolo sul tiro a giro di Andrea Pinamonti da Cles.
Il portiere azzurro però, IV minuti dopo, non può nulla contro l’attaccante dei Grifoni che sfrutta un assist di Vitinha e accorcia le distanze per la sua compagine.
I partenopei accusano il colpo e sembrano in balia del Genoa che sfiora il gol al minuto LXV con Badelj.
Al minuto LXXIII Mister Conte getta nella mischia il genio georgiano che entra con un entusiasmo che sembrava aver smarrito.
Il numero LXXVII si rende protagonista di un paio di ottime giocate che però non portano frutti.
Nei minuti finali è il Genoa a sfiorare per ben due volte il pareggio con il redivivo Mario Barwuah Balotelli da Palermo.
Il summa rudis decreta la fine dei combattimenti e il Napoli torna primo in classifica scavalcando la Dea Atalanta.
Il viaggio epico di Mister Conte continua con i suoi fidi gregari.
La rubrica “Le gesta di Mister Conte” è a cura di Gianluca Papadia
[…] dal pantano del decimo posto, salì glorioso
fino ai fasti d’un tricolore sudato,
guidando dieci prodi e un portiere mezzo zoppo,
tra VAR infami e arbitri ciechi,
contro il fato, le squalifiche e i molteplici infortuni