La mostra a cura di Mariano Bauduin patrocinata dall’Accademia di Belle Arti di Napoli, nell’ambito di ‘Napoli 2500’, sarà visitabile fino al 22 dicembre 2025
Sarà aperta al pubblico fino al 22 dicembre 2025 all’Arena Flegrea la mostra ‘Napoli in Scena – La Scuola del ’700 nel costume teatrale d’autore’, a cura di Mariano Bauduin, con il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Napoli (ABANA).
L’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 22 dicembre 2025 (da lunedì a venerdì dalle 10-17.30 con ultimo ingresso ore 16.30, ingresso libero e gratuito; sabato con prenotazione obbligatoria 10-13, ultimo ingresso ore 12.30; domenica chiuso). L’appuntamento rientra nell’ambito della rassegna ‘Napoli 2500’, che celebra i 2.500 anni dalla fondazione di Neapolis con oltre 2.500 eventi diffusi durante l’anno fortemente voluti dal sindaco di Napoli e sotto la direzione artistica di Laura Valente.
La mostra nasce con l’obiettivo di celebrare l’altissimo artigianato sartoriale italiano e la grande tradizione teatrale partenopea, attraverso l’esposizione dei costumi d’autore provenienti dal fondo della compagnia ‘Gli Alberi di Canto Teatro’, tra i più prestigiosi d’Europa. Le più importanti firme del teatro italiano sono state raccolte e custodite in questo archivio per garantire la salvaguardia di un patrimonio culturale e della memoria collettiva.
Mariano Bauduin: “Grazie alle istituzioni siamo riusciti a realizzare una mostra che intende celebrare l’altissimo artigianato sartoriale italiano attraverso l’esposizione dei prestigiosissimi costumi teatrali raccolti e custoditi dalla compagnia Gli Alberi di Canto Teatro. Lo spettacolo dal vivo non è soltanto esibizione di doti interpretative, ma una vera scuola d’arte rappresentativa, dove mestieri quasi scomparsi si univano nella creazione di autentici gioielli. In questo caso parliamo del costume d’arte, ovvero l’elaborazione storica e fantastica di quei segni che nella rappresentazione teatrale codificano identità e storia”.
Il percorso espositivo è arricchito da elementi scenografici originali provenienti da importanti allestimenti teatrali, oggi ‘rigenerati’ e reinterpretati in chiave contemporanea: da spettacolo a opera d’arte. “Modificando il significato non cambia il segno – aggiunge Bauduin – ma anzi risulta nuovo e antico nel medesimo momento. E come non ringraziare l’Arena Flegrea che ha aperto a tanta ospitalità, e prospettiva”. Come lo stesso Mario Floro Flores ha più volte ribadito: “Ospitare questo percorso espositivo significa celebrare non solo l’eccellenza dell’artigianato sartoriale italiano, ma anche onorare la memoria storica e creativa del nostro teatro. Un’iniziativa che si sposa perfettamente con la missione dell’Arena Flegrea: promuovere la cultura in tutte le sue forme”.
L’assessore al Turismo del Comune di Napoli: “Napoli in Scena rappresenta non solo un omaggio alla grande tradizione teatrale e sartoriale della nostra città, ma anche una grande occasione di valorizzazione turistica e culturale. La storia del costume teatrale napoletano è testimonianza viva della creatività e dell’eccellenza artigianale che fanno di Napoli una capitale internazionale dell’arte e dello spettacolo. L’amministrazione conosce il valore inestimabile di questo patrimonio e da anni mette in campo tutte le energie possibili per tutelarlo, anche attraverso il sostegno a protagonisti eccelsi della nostra scena teatrale come Mariano Bauduin. Eventi come questo ci ricordano quanto la cultura e il turismo siano strettamente connessi: ogni iniziativa che racconta la nostra identità genera bellezza, conoscenza e nuove opportunità per il territorio. Con Napoli 2500 celebriamo la storia di Neapolis, ma soprattutto il suo futuro, fatto di talenti, passione e apertura al mondo”.
L’esposizione è affiancata da conferenze, giornate di studio e approfondimento con docenti di Storia del Costume e della Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, e da appuntamenti musicali con l’Orchestra della Sanità Ensemble, diretta dal Maestro Paolo Acunzo, che eseguirà brani della Scuola Musicale del Settecento Napoletano.
Odette Nicoletti: “Il costume è veicolo di informazioni, ha un suo linguaggio che parla all’apparire, ovvero prima che l’attore apra bocca”.
Zaira De Vincentiis: “Il bozzetto di costume è una sintesi dell’intero lavoro progettuale, ha al suo interno il carattere del personaggio e tutte le informazioni chiare e dettagliate a esso inerenti. Tutto parte dal disegno”.
Enrico Job: “Solo quando capii di poter determinare con la scenografia e col costume il segno di uno spettacol, mi interessai veramente al teatro”.
Vera Marzot: “Lavorare con registi molto diversi è una ginnastica che mi piace”.
Marianna Carbone: “Durante la realizzazione dei costumi in sartoria si continua ad esplorare il sentiero creativo del proprio progetto. La sapienza migliore del costumista è osservare la storia mentre si sorride alla contemporaneità”.



CREDITI
A cura di: Mariano Bauduin
Coordinamento: Marianna Carbone
Assistente allestimento: Maurizio Murano
Collaboratori: Bianca Carfizzi, Stefano Albanese, Giada Garofalo, Enrico Liguori
Patrocinio: ABANA – Accademia di Belle Arti di Napoli
Ringraziamenti: Zaira De Vincentiis, Odette Nicoletti, Nicola Rubertelli, Mauro Carosi, Giusy Giustino, Gabriele Pacchia Mayer, Carla Di Carlo – Rossini Opera Festival (Archivio storico). Fotografie di scena: Francesco Squeglia, Salvatore Pastore, Aliaksei Zuyeu