Il monumento in ferro dello scultore torinese Mario Molinari
Quando pensiamo al porto di Napoli ci vengono in mente tante cose: i migranti che tra il 1861 e il 1985 partivano “pe’ terre assaje luntane” (cit. R.Murolo Santa Lucia luntana 1919), i primati borbonici (fu varata qui nel 1818 la “Ferdinando I”, prima nave a vapore nel Mediterraneo), il suo ampliamento in epoca fascista, la nuova linea metropolitana, l’archeologia, il ritrovamento di barche romane e anche, why not?, la sua prestigiosa posizione tra i principali porti d’Europa per movimento di passeggeri. Eppure, oggi, c’è qualcos’ altro da annoverare: il suo (nuovo) “Totem della pace”.
Il monumento in ferro, alto ben 20 metri dello scultore torinese Mario Molinari, rappresenta un simbolo di pace universale, di dialogo e di accoglienza. L’alto triangolo che lo caratterizza simboleggia un’enorme vela spiegata, quella dei lunghi viaggi in mare dei migranti.
Il monumento, simbolo della “Maison de la Paix – Casa Universale della Cultura“, promosso incessantemente dalla Fondazione Mediterraneo, è stato inaugurato proprio al centro della Stazione Marittima di Napoli il 21 marzo del 2015 in occasione della visita ufficiale di Papa Francesco. In quella occasione fu deposta un’urna con reliquie dei migranti morti in mare.
Lo scorso 7 giugno (2025), in occasione del decennale, è stata invece posta un’urna con reliquie delle vittime delle guerre in presenza di rappresentanti delle religioni, delegati e rappresentanti di istituzioni internazionali.
Oggi, alla base del Totem, in luogo del caratteristico semicerchio, simbolo del sole nascente, c’è il volto sorridente di Papa Francesco. Un Papa “sole”.



Rinasce così, con una semplice fotografia in bianco e nero del Pontefice che saluta, questo monumento piuttosto bizzarro che fece tanto scalpore anni fa, suscitando indignazione per la sua ambigua forma fallica, criticato e bistrattato da tutti colore che non ne avevano mai colto il vero messaggio.
Ci voleva il volto rassicurante di Papa Francesco per diventare invece un monumento solenne, che esige rispetto e raccoglimento. Un momento di riflessione e preghiera comune. Ed, infatti, alla sua base, sono state apposte, in varie lingue, le due preghiere di Papa Francesco: la preghiera del migrante e quella per le vittime della guerra.
Eccoli i passaggi più belli:
“Viviamo sulla terra ma abbiamo la nostra cittadinanza in cielo“.
“Aiutaci (Dio) a non smettere mai di camminare assieme ai nostri fratelli e sorelle migranti“.
“Se Dio è Dio dell Amore – e lo è – a noi non è lecito odiare i fratelli“.
Un monito per tutti!
Un sorriso per tutti!
Una benedizione per tutti!
Oggi c’è Francesco, con la sua semplicità disarmante. Al centro del porto di Napoli. A centro di quel mare che accoglie e respinge. Luogo di rinascita e sconfitta. Il Totem della pace ora può essere finalmente riconosciuto “strumento di pace” senza più critiche e volgarità che lo hanno visto ingiustamente protagonista. Ora può finalmente “essere” (dopo 10 anni!) quello per cui è nato.
A Napoli, da sempre città del dialogo, ce ne sono ben 5 di questi totem: nella sede degli “Stati Uniti del Mondo”, a Palazzo San Giacomo, nella scuola militare Nunziatella, nel seminario di Capodimonte e nella Stazione Marittima, appunto.
Un inno alla pace e alla redenzione di tutti coloro che respingono e non accolgono.
Figli di Dio, qualsiasi sia il Dio.
Fratelli e sorelle tutti.
Questa è la Pace, verrebbe da dire più che in terra, in mare!
Papa Francesco da questo porto, sorridente ci saluta e guarda la città bella e indomita che avrà mille difetti ma che ha le braccia sempre aperte verso l’altro e sa rispecchiarsi nel suo golfo e in questo mare che accoglie e non respinge!
Un Totem della pace. Un Totem a Francesco.