Una Eneide del pallone, un racconto epico – comico: terza giornata di campionato
All’Arena dedicata al Dio del pallone, c’è di nuovo il tutto esaurito.
La bella prova contro i felsinei e soprattutto la possibilità di vedere in campo il nuovo idolo di Partenope, spingono i tifosi a riempire gli spalti.
Romelu Menama Lukaku Bolingoli da Anversa è un gladiatore che è stato preso proprio per questo: spaventare gli avversari con il suo fisico imponente.
E proprio per questo fisico da lottatore di greco-romana, che ha bisogno di più tempo per entrare in forma e, almeno all’inizio, rimane in panchina.
Tocca ancora a Raspadorius, il più piccolo tra tutti, a guidare l’attacco.
Appena suona il gong, due legni salvano la porta del Napoli.
Quei pali, che nelle precedenti battaglie avevano danneggiato i partenopei, adesso salvano Meret il muto.
Il Parma non ci sta a fare la vittima sacrificale e mette paura ai tifosi.
Le maglie crociate sono segno di sventura e, infatti, al minuto XVII, Sohm, ispirato dal Dio del Calcio al quale è dedicata l’arena partenopea, buca la difesa con un’azione spettacolare e serve Bonny tutto solo in area.
Meret non può fare altro che falciarlo.
Ange-Yann Bonny segna il suo primo gol in Serie A, trasformando il rigore che si era procurato.
Il Napoli cerca di reagire sotto la spinta del suo condottiero che non smette nemmeno per un attimo di gridare.
I crociati però resistono e, complice le enormi praterie lasciate libere dagli uomini di Mister Conte, sfiorano addirittura il raddoppio.
Dopo l’intervallo, Conte manda in campo Spinazzola al posto di uno spento Olivera.
Il Napoli chiude il Parma nella sua area ma non riesce a sfondare.
Il pubblico acclama il nuovo acquisto e finalmente, al minuto LXII, il gigante belga fa il suo ingresso in campo.
A ognuno il suo Spartaco, e Partenope oggi ha scelto.
I tifosi sono in delirio per la presenza del nuovo gladiatore che alla prima occasione, però, colpisce il portiere avversario e non riesce a segnare.
La traversa di Buongiorno (l’ennesima) ricorda a Conte che questo sarà un anno difficilissimo.
Si dovrà lottare su ogni pallone fino alla fine, fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata.
Se i suoi uomini lo seguiranno, però, Conte saprà trasformarli in legenda.
È quello che può succedere al brasiliano Neres che, VI minuti dopo essere subentrato, con un guizzo dei suoi, provoca l’espulsione del portiere avversario.
Zion Suzuki dal New Jersey, in onore dei suoi antenati giapponesi, decide di fare un intervento da kamikaze sull’attaccante brasiliano.
Seconda ammonizione e rosso per il giovanissimo portiere.
Con il Parma che ha esaurito le sostituzioni, in porta ci va il difensore Enrico Del Prato da Bergamo.
Ci sono istanti in cui si percepisce che i tuoi sogni si possono trasformare in realtà e un vero condottiero questo momento epico lo intuisce prima degli altri.
Conte butta nella mischia Giovanni da Buenos Aires e, dopo neanche X minuti, il figlio del Cholo si procura un calcio di rigore.
Ci sono istanti in cui si percepisce che, seppur grandi, quei sogni qualcuno vorrà infrangerli.
Quel qualcuno è il VAR che richiama Tremolada e annulla il rigore.
Sembra finita ma l’arbitro di Vaprio d’Adda concede ben XI minuti di recupero.
Ne bastano solo II a Lukaku per guadagnarsi l’amore incondizionato della folla.
Al minuto XCII, il gigante belga, si gira e conclude di potenza.
È l’apoteosi.
Adesso i tifosi ci credono e ci crede anche la squadra e il suo comandante.
Lukaku sembra rinato e lotta su ogni pallone.
Al minuto XCVI, sul solito assist del brasiliano Neres, l’Anguilla nera sale in cielo e porta in vantaggio il Napoli.
Dopo il Capitano, anche Andrè-Frank Zambo Anguissa da Yaoundé sigilla il nuovo patto con la tifoseria.
Il viaggio epico di Mister Conte può continuare con nuove certezze e vecchie conferme.
La rubrica “Le gesta di Mister Conte” è a cura di Gianluca Papadia
[…] dal pantano del decimo posto, salì glorioso
fino ai fasti d’un tricolore sudato,
guidando dieci prodi e un portiere mezzo zoppo,
tra VAR infami e arbitri ciechi,
contro il fato, le squalifiche e i molteplici infortuni.
