Una Eneide del Pallone, un racconto epico-comico: ottava giornata di campionato
Ci sono lottatori che rubano la scena e si mettono in mostra più degli altri mostrando i muscoli e combattenti veri che svolgono un lavoro oscuro.
Sono uomini decisivi che si muovono nell’ombra ai quali i comandanti non rinuncerebbero mai.
Stanislav Lobotka da Trencin è uno di questi.
L’uomo più fidato al quale affidare le chiavi del dettame tattico.
Quello che incarna la formula magica del tuo credo calcistico.
La trasferta di Empoli inizia senza l’uomo dalle mille virtù e la squadra ne risente già dal primo minuto.
La grandezza di un condottiero si vede pure nella capacità di circondarsi di uomini coraggiosi e Billy Clifford Gilmour da Irvine è arrivato all’ombra del Vesuvio proprio per prendere in mano la squadra quando manca il metronomo slovacco.
E il secondo scozzese in rosa non si tira indietro.
Si mette al servizio della squadra senza paura candidandosi prepotentemente a diventare il nuovo regista del futuro.
Senza lo slovacco, però, la manovra del Napoli è più lenta, complice anche la dinamicità degli avversari
Il più attivo di tutti è Lorenzo Colombo da Vimercate, attaccante di proprietà del Milan che dà del filo da torcere a tutta la difesa partenopea.
Ma è tutta la squadra di Mister d’Aversa a essere ispirata dalla Musa del Gioco Totale che tanta gloria aveva donato all’Olanda degli anni LXX.
Il Napoli resiste, sotto le urla del condottiero che non ha nessuna intenzione di lasciare la testa della classifica.
A nulla valgono le proteste dei padroni di casa per una presunta spinta in area di Rahmani sull’indiavolato Colombo.
Mister Conte aspetta di tornare nell’ apogeo per spiegare ai suoi uomini l’importanza di questa battaglia.
Al ritorno in campo, però, la musica non cambia e il condottiero pugliese manda in campo Giovanni da Buenos Aires al posto di uno spento Lukaku.
Stesso discorso per Spinazzola che subentra ad Olivera.
Ci sono momenti di una battaglia che sono decisivi.
Momenti in cui un semplice gesto come una sostituzione possono cambiare il corso di un’intera stagione.
Dopo I minuto dall’uscita dal campo di Spartaco, Amorjn – il migliore in campo – centra Na-Politano e l’arbitro concede il calcio di rigore.
In uno dei momenti più decisivi dell’inizio stagione, al Napoli manca il suo Spartaco che si è appena accomodato in panchina.
Ci sono momenti che possono svoltare la carriera di un gladiatore.
Attimi decisivi in cui puoi nasconderti o fingerti morto come un opossum e lasciare la responsabilità di un gesto a un altro gladiatore.
Ci sono momenti dove puoi fare finta di nulla oppure ricordarti che, fino a pochi anni prima, nessuno ti conosceva e solo grazie alla magia di Partenope adesso il mondo intero ti acclama.
Si chiama riconoscenza e il genio georgiano non si tira indietro.
Raccoglie la sfida e si presenta davanti al portiere.
La traiettoria del suo tiro è imparabile.
Il prode Kvara, in ricordo di un’altra memorabile impresa riuscita due anni prima, mette la firma su una vittoria importantissima che può risultare decisiva per un’altra cavalcata che sarebbe ancora più straordinaria di quella passata.
Ovunque la storia lo porterà, il georgiano sa che un pezzo di Partenope gli rimarrà incollato al suo cuore, l’importante adesso è rimanere focalizzato sul presente.
Il viaggio epico di Mister Conte sembra davvero inarrestabile.
La rubrica “Le gesta di Mister Conte” è a cura di Gianluca Papadia
[…] dal pantano del decimo posto, salì glorioso
fino ai fasti d’un tricolore sudato,
guidando dieci prodi e un portiere mezzo zoppo,
tra VAR infami e arbitri ciechi,
contro il fato, le squalifiche e i molteplici infortuni.