Una Eneide del Pallone, un racconto epico-comico: nona giornata di campionato
Nella sua Lecce Mister Conte ha lasciato ottimi ricordi.
Peccato però che i tifosi salentini abbiamo memoria corta e si preparino ad accoglierlo con fischi e cori avveri.
Il nostro ero non si lascia intimorire e continua a ripetere ai suoi prodi: mettiamo fieno in cascina che servirà per i momenti bui che prima o poi arriveranno.
Tommaso Starace da Vico Equense per fare gli scongiuri fa bruciare almeno due macchinette del caffè.
Per lo stesso motivo, il fido Oriali consuma tra le mani un corno comprato a San Gregorio Armeno.
Nell’arena di Via del Mare si rivede Meret il muto ma manca ancora il regista slovacco.
Il nostro eroe sorprende tutti mandando sul campo di battaglia Neres e Ngonge.
Alla vista di Kvara e Na-Politano in panca, Tommy fa cadere un thermos di caffè a terra.
Ci sono momenti in cui un uomo sa che l’occasione della sua vita capita una sola volta e non puoi sprecarla.
Neres e Gilmour percepiscono il momento e partono con il diavolo in corpo.
Cyril Ngonge da Uccle, invece, quasi si lascia travolgere dal treno che passa e si becca un giallo al minuto XIX.
Al minuto XXVI il Capitano è lesto a deviare un tiro di Olivera ma il VAR annulla per fuorigioco.
Potrebbe sembrare un altro segnale funesto e per questo Mister Conte incita ancora di più i suoi gladiatori.
L’unico che lo ascolta è il funambolo brasiliano che contende al leccese Banda il ruolo di migliore in campo per i primi XLV minuti.
Al ritorno sul campo di battaglia, Spartaco si divora un gol a porta vuota.
Tutti delusi tranne Antonio da Lecce che nutre veros di lui una fiducia incondizionata.
Ci sono momenti in cui un uomo sa che l’occasione della sua vita capita una sola volta e non puoi sprecarla ma se al minuto LX non l’hai ancora capito, Mister Conte ti toglie dal campo.
Na-Politano entra al posto di uno spento Ngonge e dopo III minuti viene abbattuto in area.
Il VAR, manco a dirlo, giudica regolare il contatto di Banda.
Mister Conte capisce che è arrivato il momento di rischiare e butta nella mischia Raspadorius al posto di Gilmour e il genio georgiano al posto di Neres.
Non passa nemmeno un minuto e i partenopei vanno in vantaggio.
Miracolo del portiere leccese su colpo di testa di Rrahmani, il Capitano si avventa sulla palla e la mette in rete.
Questa volta il gol è regolare.
I partenopei portano a casa la vittoria soffrendo non poco contro un ottimo Lecce.
Vincere soffrendo è il credo del nostro eroe.
Difendere il risultato con le unghie è la sua idea di calcio.
Tutti gli amanti del bel gioco sono pregati di scendere dal carro.
Il viaggio epico di Mister Conte continua nel segno del pragmatismo.
La rubrica “Le gesta di Mister Conte” è a cura di Gianluca Papadia
[…] dal pantano del decimo posto, salì glorioso
fino ai fasti d’un tricolore sudato,
guidando dieci prodi e un portiere mezzo zoppo,
tra VAR infami e arbitri ciechi,
contro il fato, le squalifiche e i molteplici infortuni.