Istituzionalizzato il premio e avviata la Hall of fame degli Archeologi
Conclusa la settima edizione del Premio di Archeologia Amedeo Maiuri: due giornate che ha accolto studenti ed istituzioni. Anche quest’anno il premio Internazionale Amedeo Maiuri ha confermato la sua centralità nel panorama culturale italiano e internazionale. Due giorni intensi, in cui la città di Pompei ha accolto studiosi, istituzioni, studenti e cittadini per celebrare la figura di Maiuri e valorizzare, attraverso il Premio, chi contribuisce a diffondere nel mondo il valore del patrimonio archeologico come la scrittrice Elodie Harper insignita in questa edizione.
La settima edizione resterà nella storia del Premio come quella che ha sancito l’avvio ufficiale della Hall of Fame degli archeologi, un progetto ideato per raccogliere i calchi delle mani dei premiati — un omaggio simbolico a chi “scava con le mani” riportando alla luce la storia — che sarà presto collocato in uno spazio pubblico della città. Un’iniziativa destinata ad ampliarsi con la realizzazione del marciapiede delle stelle dell’archeologia, percorso urbano dedicato ai protagonisti della ricerca internazionale.
La giornata inaugurale di giovedì 11 si è aperta con la consegna delle menzioni speciali. È stata assegnata una Menzione d’Onore a Laurentino García y García, riconosciuto a livello mondiale per il suo contributo alla ricostruzione e alla catalogazione delle fonti sul patrimonio pompeiano. È seguita, poi, la Menzione alla Memoria per Angelandrea Casale, archeologo e divulgatore che ha dedicato la sua vita allo studio e alla diffusione della conoscenza storica. A ritirare il premio, la moglie, che ha ricordato la passione e il rigore con cui Casale ha sempre trasmesso l’amore per l’archeologia, soprattutto ai più giovani.
La cerimonia conclusiva di questa mattina, ospitata nella Sala Consiliare del Comune di Pompei, ha visto gli interventi delle autorità cittadine. L’assessore Mazzetti ha sottolineato come il Premio sia frutto di una precisa scelta politica e culturale: «L’amministrazione ha creduto sin dall’inizio nel valore di questa iniziativa, accompagnandola nella sua crescita fino alla decisione, annunciata quest’anno, di istituzionalizzarla. È un evento nato con questa amministrazione ed è giusto garantirgli continuità e un futuro stabile».
A spiegare la decisione della giuria di assegnare il Premio alla scrittrice inglese Elodie Harper è stato il direttore degli Scavi di Pompei Gabriel Zuchtriegel, che ha evidenziato la portata innovativa del lavoro della premiata. «Elodie Harper, ha spiegato, con la sua trilogia dedicata alle “ultime” di Pompei, compie un’operazione che trascende la semplice narrativa: racconta la città antica attraverso le sue fragilità, le sue contraddizioni, le storie dimenticate. Il suo è un vero lavoro di scavo nella memoria — ha affermato — un approccio che arricchisce la comprensione del passato e ci ricorda che Pompei non è solo un luogo straordinario, ma anche lo specchio di una società complessa. Per questo, oggi, possiamo considerarla una collega archeologa».
Una visione che Harper ha accolto con emozione. Ringraziando la giuria, la scrittrice ha spiegato come il suo lavoro sia nato dal dialogo con la città e con chi oggi la studia: «Essere inserita nella Hall of Fame degli archeologi è un riconoscimento inatteso e prezioso. Spero che la mia trilogia possa diventare un ponte tra la narrazione e l’archeologia, e voglio ringraziare soprattutto i giovani: Pompei non è solo passato, ma soprattutto futuro».
Il professor Umberto Pappalardo ha riportato l’attenzione sulla figura di Maiuri, ricordandone non solo il contributo scientifico ma soprattutto la straordinaria produzione divulgativa. «Ai suoi oltre 400 titoli scientifici si affiancano 300 opere divulgative. L’essenza del Premio è proprio questa: riconoscere chi, con competenza e visione, continua a raccontare Pompei al mondo».
Un ruolo di primo piano è stato riservato alle nuove generazioni. Tra i momenti più significativi, la Menzione speciale al Liceo Scientifico “E. Pascal” di Pompei e alla classe V C, premiata per l’impegno e lo spirito di squadra espresso attraverso la studentessa Sara Quagliozzi, selezionata dal Ministero dell’Istruzione per inaugurare l’anno scolastico accanto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La dirigente scolastica Zamboli ha definito la scuola «un’opera collettiva», sottolineando come Pompei rappresenti un simbolo universale di cultura:
«La nostra comunità scolastica è fiera di contribuire alla crescita culturale del territorio. Pompei è un patrimonio condiviso, e la cultura è ciò che unisce passato e futuro».
Il Premio, rappresentato dal tradizionale trowel — simbolo dello scavo e del lavoro archeologico, opera dell’artista Federico Libero Italico Federico — si conferma una delle più prestigiose iniziative dedicate alla valorizzazione del patrimonio storico e archeologico. Con la settima edizione, il Premio Amedeo Maiuri rafforza la sua vocazione internazionale e rinnova la propria missione: far dialogare archeologia, letteratura, istituzioni e giovani generazioni, ponendo ancora una volta Pompei al centro della scena culturale globale.










