Taverna 49, il luogo ideale in cui tuffarsi nel cuore della gastronomia campana, coccolati da chef e personale di cortesia, di tutto rispetto, ma soprattutto bravi.
Tra Scafati e Pompei, due città poste al confine delle province di Napoli e Salerno, ecco la Taverna: una chiara ispirazione dalla tombola napoletana. Il numero 49, infatti, deriva dalla tombola napoletana e sta a significare “’o piezz ‘e carne”. Ecco inquadrata allora la scelta enogastronomica del locale in cui pratica la sua arte Cesare Balzano, chef di origini di Torre Del Greco e collaboratore dello chef Antonio Sorrentino, titolare della scuola di cucina “Toffini Academy” di Napoli e che si è offerto per una consulenza per rendere attiva questa realtà davvero originale della cucina tipica e tradizionale campana.
Tra carne, pasta, sfizi e dessert davvero molto speciali, un locale dal look napoletano, perfetto per una serata gourmet ma dai prezzi contenuti. Buona scelta anche per i palati più fini, che possono degustare piatti creati, tutti, con prodotti a “chilometro zero”, per immergerci con sicurezza nelle eccellenze della regione Campania. Senza dimenticare il menù pizza, dai gusti ricercati e dai prodotti che hanno reso unica la nostra terra.
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Ecco allora un rapido excursus di una cena tipica, illustrata con grande cortesia dallo staff del locale: si inizia con un involtino di mozzarella di bufala con foglia di basilico ed uno stuzzichino di patata croccante con liste di limone, per poi “entrare” nel menù con una bavarese di ricotta di bufala con struffoli di olive cilentane. Un assaggio di pane e focaccine preparate con farina di grano tenero Tipo 1 Petra ed una selezione di vini locali: per l’occasione, un Tauri Aglianico dell’Irpinia delle cantine Antonio Caggiano.
L’appetito comincia ad essere stuzzicato con la millefoglie di parmigiana di melenzane con pomodorini “pacchetelle” del Vesuvio con spuma di parmigiano reggiano 24 mesi; una rivisitazione degna di nota per uno chef che, nonostante l’età, mostra già una grande sicurezza ed una grande sapienza di accostamenti.
Si prosegue con un primo di gnocchi croccanti al ragù napoletano ed uno scamone di vitello con nocciole di Giffoni Valle Piana, scorza di limone e mela annurca.
Per il dessert che, si sa, viene mangiato solo se estremamente gradevole, una pastiera cotta al vapore con more e lamponi e nido di zucchero oppure una classica Creme brulèe: assaporato con gusto e piacevolezza. E per finire, il Nocillo “E Curti” di Sant’Anastasia, un prodotto di nicchia difficile da trovare sul mercato e perciò davvero molto particolare.
Il tocco finale avviene ogni venerdì, con serate a ritmo di tammorra, chitarra e mandolino che faranno sprofondare il cliente nella magica atmosfera napoletana. Il divertimento, ma soprattutto, il gusto, è garantito.