Uno scrigno di storia in provincia di Benevento
Un contenitore, una scatola magica per raccogliere tutti i reperti provenienti dal ricco territorio circostante, questa è la missione principe del Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino. All’interno del Castello di Montesarchio, si erge su di uno sperone di roccia sulle pendici del Monte Taburno, il Museo raccoglie reperti provenienti da tutta la zona sannio caudina, al confine delle province di Caserta e Benevento. Da sempre celebre grazie alle “gesta” non sempre gloriose dell’esercito romano, la valle Caudina ha radici che si perdono nella notte dei tempi.
Come se non bastasse la bellezza e la storia raccontata nelle sale del museo ci si mette anche la struttura del maniero a creare enorme suggestione al visitatore che si appresta ad affrontare la visita delle sale espositive. Risalente all’alto medioevo, il castello ha subito nei secoli diverse trasformazioni e destinazioni d’uso. Nato come forte arroccato per il controllo di tutte la sottostante Valle Caudina, nel corso del Regno Borbonico viene trasformato in carcere con la costruzione di un nuovo corpo di fabbrica. Fino al 1936 svolgerà le funzioni carcere sanatorio criminale, in seguito fino al 1950, di orfanotrofio. Dopo un periodo di abbandono, nel 2007 con un sapiente restauro, che ha permesso di conservare anche alcune strutture originarie medievali quali le mura di epoca aragonese, il castello è tornato ai fasti di un tempo e con la collocazione al suo interno delle sale del museo ha ricevuto la solenne consacrazione.
All’interno dell’esposizione, spiccano sicuramente i reperti provenienti dalla aree sepolcrali di Caudium, l’antica Montesarchio, corredi completi di tombe con elementi in bronzo, contenitori in ceramica nera, datati tra il VIII ed il III secolo a.C. che riportano ai fasti del villaggio e alla sua importanza strategica e commerciale all’interno della Valle. Tra questi spiccano sicuramente i numerosi “crateri”, vasi in terracotta dipinti in diversi colori ma tra i quali risaltano quelli dipinti di rosso e nero per la loro peculiarità e bellezza. Esposte nelle sale del museo anche le ricostruzioni dei vari tipi di inumazioni con fosse a terragna e addirittura una rarissima tomba con blocchi di pietre di tufo praticate in epoca preistorica.
Suggestiva è anche la ricostruzione per intero di un villaggio preistorico con utensili ed attrezzi di uso giornaliero provenienti dalle cittadine limitrofe. Il museo si presta anche alla visita dei più piccoli con percorsi dedicati lungo una scala temporale corredata di pannelli cartonati e fumetti che permette anche ai piccoli visitatori di apprendere la storia e l’archeologia in maniera intuitiva. Per terminare la visita nelle sale del museo bisogna sicuramente soffermarsi nelle sale dedicate alle necropoli di Saticula, l’attuale Sant’Agata de’ Goti e Telesia (San Salvatore Telesino).
Orari: 9,00 – 19.00, ultimo ingresso: 18.30
chiuso lunedì
La torre è visitabile previa prenotazione al 0824834570
Costo del biglietto 2 euro