L’Ex Ospedale Militare ospiterà le opere del talentuoso artista beneventano fino al 13 marzo 2025
Che cosa hanno in comune La Santissima Community Hub all’interno dell’ex Ospedale Militare di Napoli e le opere del talentoso artista beneventano Luca Petti li esposte fino al 13 marzo? Entrambi parlano di divenire, di un qualcosa in continua trasformazione.
L’attuale spazio espositivo nasce però come un monastero femminile: Donna Vittoria de Silva, nobile spagnola, rinunciò al matrimonio con don Emilio Caracciolo di Biccari per ritirarsi in convento. Erano i primi anni del Seicento e la collina sotto San Martino era un vergine bosco lontano dalla città e dal suo caos. Qui le giovani avviarono la costruzione del monastero della Trinità delle Monache, adottando la regola francescana.
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Era uno dei luoghi più belli di Napoli, con un monastero con tre livelli di giardini e persino un lago artificiale. Poi arrivarono le soppressioni francesi, le monache vennero cacciate ed il grande complesso divenne Ospedale Militare, destinazione d’uso fino al 1992. Poi l’abbandono, la desolazione, i saccheggi. Fino ad oggi che vede una vita grazie ai sapienti lavori di riqualifica che hanno restituito dignità a questo luogo storico che vuole diventare un polo culturale non solo per il quartiere, ma anche per l’intera città.
Allo stesso modo le sei opere esposte di Luca Petti ci parlano di nuove nascite e nuovi inizi, già dal titolo scelto, Endosimbionti, ossia la coesistenza di due organismi insieme che non è semplice parassitismo, ma è una vera e propria reciproca assistenza. Quindi sono animali che vivono in altri animali, che danno vita a nuove specie che non esistono attraverso la fusione di elementi vegetali ed animali.
Siamo nel regno dell’ideale e del fantastico, percorrendo la grande sala degli affreschi dove sono sistemate le opere si ha l’impressione di entrare in una Wunderkammer, la stanza delle meraviglie erede degli studioli dei signori rinascimentali che amavano circondarsi di oggetti inusuali che destavano stupore nei visitatori. La magia dell’arte sta nel sapiente accostamento di materiali che creano universali fantastici che si sottraggono alla logica della classificazione del vivente tipica della cultura Positivistica, ma non per questo non potrebbero, un giorno, prendere vita.
Accanto le opere di Luca Petti sono esposti anche lavori provenienti dalla Collezione Fabio Frasca: l’erbario ambientale di Isadora Neves Marques, manifesto dei legami politici ed economici tra botanica e colonialismo, una installazione fotografica di Gaëlle Choisne, un’opera video di Irene Fenara, la campana senza batacchio di Aria Dean, allegoria della società attuale che spesso e purtroppo snaturalizza e fa perdere all’uomo funzione e significato.
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Informazioni
“L’ISTINTO HA PRESERVATO LA MIA SPECIE”
Luca Petti in dialogo con la Collezione Fabio Frasca
organizzato da Attiva Cultural Project e Collezione Fabio Frasca
a cura di Martina Campese, Letizia Mari, Alberto Navilli
dal 17 febbraio al 13 marzo 2025 presso La Santissima – Ex Ospedale Militare, Vico Trinità delle Monache 1, Napoli
la mostra è visitabile dal martedì al venerdì dalle 14:00 alle 18:00, il sabato dalle 11:00 alle 18:00 e la domenica dalle 9:00 alle 14:00, chiuso il lunedì