Al Vomero in via Cimarosa è stata scritta una pagina importante della storia musicale
Napoli, inizi del ‘900. C’è una casa al Vomero in via Cimarosa, al civico 25, che diventa negli anni, inconsapevolmente, una fucina culturale e creativa in cui è stata scritta una pagina importantissima della storia musicale del nostro paese. Hanno vissuto qui due giganti della canzone classica napoletana Ernesto e Roberto Murolo, padre e figlio, i cui nomi campeggiano, oggi, sulla facciata esterna dell’elegante palazzo liberty.
Una targa, risalente agli anni’60 dedicata ad Ernesto, l’altra, dedicata a Roberto e collocata qui nel 2012 in occasione del centenario della sua nascita.
Napoli non dimentica la sua storia. E questa è la storia della canzone classica napoletana che ha fondato le proprie radici nelle tradizioni e nella cultura di questa città per poi spiccare il volo e conquistare il mondo intero.



Oggi, in quella casa piena di cimeli, quadri, foto, spartiti, grammofoni e pianoforti, e dove tutto rimanda alle eleganti atmosfere dei primi anni del ‘900, c’è un vero e proprio “scrigno di melodie” dedicato ai Murolo. Infatti, il logo che è stato scelto per la Casa Museo, non a caso evidenzia le lettere “MU”.
“MU” come Murolo, “MU” come Museo e c’è l’ambizioso progetto di farlo diventare a tutti gli effetti un luogo non solo da visitare ma da vivere e frequentare.
“Andiamo al Mu”! Potrà essere questo, dunque, un altro luogo di incontro in città.
Il Presidente della Fondazione Murolo, Mario Coppeto, non parla, infatti, di un museo della canzone napoletana ma di un luogo di studio di ricerca e confronto che può già vantare importanti protocolli di intesa e partnership con l’Università Federico II, il Conservatorio San Pietro a Majella e l’Associazione Napulitanata.
Dunque, una casa museo, ideale “cenacolo” creativo, che si inserisce, tra l’altro, in un contesto storico – artistico importantissimo: la Collina del Vomero con la Certosa di San Martino, il Castel Sant’ Elmo e la Villa Floridiana.



La Casa Museo Murolo sarà anche e sopratutto, un “pensatoio”, luogo di scambio artistico, di confronto di idee e progetti come lo fu anche in passato. Non dimentichiamo che proprio in questa casa, su quegli stessi divani, sono stati seduti personaggi famosi da Salvatore Di Giacomo e Libero Bovio, a Fa rizio De André, dai De Filippo a Toto’ fino a Pino Daniele e Geolier. Questo a conferma di quanto anche l’Urban Rap affondi le sue radici nella canzone classica napoletana.
La conferenza stampa tenutasi negli ambienti più intimi della casa il 22 gennaio, ha previsto anche un collegamento telefonico con Renzo Arbore, grande amico di Roberto Murolo, che ha condiviso di lui ricordi affettuosi come quell’ultimo saluto con la mano sul cuore in segno di amicizia e profonda gratitudine.
Una delle più belle canzoni di Murolo, secondo Renzo Arbore, è stata “Serenata napoletana” e, in quel momento, dal pianoforte di casa Murolo sono partite le prime note. Tanto è bastato per far rivivere, con un pizzico di commozione di tutti, quei momenti felici ed indimenticabili vissuti tra artisti tra le mura di questa casa.
Ma questo è un giorno felice perché nasce a Napoli una nuova Casa Museo che, come quella dedicato anche ad Enrico Caruso in piazza Ottocalli (Www.casamuseoenricocaruso.it), ha come protagonista la musica napoletana, linguaggio universale e patrimonio di tutti.
La casa sarà aperta al pubblico con l’aiuto ed il sostegno di volontari del servizio civile.
Tutte le info a:
Casa Museo Murolo
Via Cimarosa. 25
www casamuseomurolo.com