Oltre 600mila bottiglie stappate, 4200 aziende vitivinicole presenti, 150mila visitatori: questi i numeri della 49sima edizione di Vinitaly appena conclusasi a Verona. Nonostante la concomitanza con ProWein, fiera di settore tenutasi nei giorni scorsi a Düsseldorf in Germania, i numeri fatti registrare nei padiglioni fieristici di Verona sono più che incoraggianti, tanto che il coro unanime dice che è stato “un ottimo Vinitaly 2015”.
“I visitatori sono stabili a 150mila – ha precisato il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani – forse abbiamo perduto quelli che non servivano per acquistare i buyer veri. Le aziende ci confermano che qui fanno affari. Si allarga poi la geografia: i Paesi esteri di provenienza dei buyer sono passati da 120 a 140. Il Brasile entra nella top ten, cresce l’India, anche Taiwan si posiziona bene, e tra le new entry: l’Indocina e alcune aree dell’Africa. Sorprende poi la massiccia presenza dei francesi, e Vinitaly 2015 registra – ha sottolineato Mantovani – il grande ritorno del mercato italiano. E ciò significa che tutto il Paese è tornato a crescere. Ora si guarda a Expo. Il Padiglione “Vino a Taste of Italy” avrà 3.500 referenze vinicole, e le aziende presenti saranno dalle 2.600 alle 3.000”.
“Vinitaly ottimo, la sfida con ProWein è vinta” commenta Donatella Cinelli Colombini nel sottolineare che per il “Brunello di Montalcino l’annata 2010 è stata una calamita irresistibile. Ma il bello è che sono tornati gli operatori italiani; non si capisce ancora se è una scommessa sul futuro o l’uscita del tunnel ma ci sono”.
Per il viceministro alle Politiche agricole Andrea Olivero non ci sono dubbi: “qui c’è una grande vetrina dell’esperienza vitivinicola italiana che sa conquistare i mercati esteri grazie alla capacità di innovazione e alla vivacità di idee e progetti”.
Il settore tra viticolo e vinicolo “è un patrimonio fondamentale per l’Italia con oltre 14 miliardi di euro di fatturato. Vogliamo aiutare queste esperienze a crescere” ha assicurato il ministro Maurizio Martina, nella tre giorni di presenza a Vinitaly.
a cura di Luca Olivetti