Burattini, pupi e marionette: l’International Puppets Museum

Alla Reggia Borbonica di Quisisana di Castellammare di Stabia in provincia di Napoli, viene ospitata, per la prima volta in Italia, una prestigiosa collezione di burattini, pupi, marionette, ombre e teatrini con differenze strutturali, semantiche e di costume, provenienti da tutto il mondo per un totale di più di seicento reperti. Per citarne alcune: dalle antiche marionette dell’Opera di Pechino alle Indonesiane Wayang Kulit, Wayang Golek, Wayang Topeg, con strumenti Orchestra Gamelan; dall’India il Teatrino e marionette Kathputil alla Birmania le Marionette Yokthe Tay, dagli intramontabili Muppets alle marionette dall’aspetto gotico – burlesco create e messe in scena dal maestro Aldo de Martino.

Partendo dalla Campania ed attraversando l’intera Europa restiamo stupefatti nell’ammirare le mille sfumature dei cento burattini di inizio ‘900/1990 che tracciano sul volto parlante della Maschera del nostro Pulcinella – l’eroe anticonformista per antonomasia – la capacità di raccontare con ulteriore profondità, la storia del paese ospitante, legandola sospensivamente al delicato destino del nostro Beniamino Mascherato.

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Accompagnati dalla voce narrante dei direttori artistici della Compagnia degli Sbuffi, Aldo de Martino e Violetta Ercolano ci immergeremo in novelle e mitologie che giungeranno a rivelarci tante inedite chicche che, di certo, arricchiranno il nostro tessuto identitario uscendo da tale rabdomante mostra riscoprendoci emotivamente arricchiti. In Francia, ad esempio racconta Aldo de Martino, una perla trasmessagli dal maestro Bruno Leone, ove il burattino Polichinelle, fu ghigliottinato lo stesso giorno della Regina Maria Antonietta e sostituito dal liberale Guignol che si spoglia della maschera rivestendosi di colori caldi e sgargianti.

L’impavido Pulcinella seguendo la logica delle viscere, porta i pupari a creare arte e cultura in vivo, avvicinando il teatro di Figura nel cuore delle città ospitanti (Italia, Francia, Germania, Repubblica Ceca, Inghilterra, Slovenia, Ungheria, Grecia, Turchia, Mali, Brasile, Sud Africa, Russia, Siberia) dischiudendo nuovi linguaggi fenomenologici, ove già nella fisionomia dei preziosi burattini conservati nella reggia, possiamo apprezzare i vari respiri che ogni tradizione locale incarna nei “tanti Pulcinella” con corpi, oggetti, maschere, meccanismi inventati dai capi scuola maestri burattinai nel mondo. Per citarne alcuni: reperti provenienti dal Teatro delle Guarattelle del Maestro burattinaio Bruno Leone, dalla Famiglia d’Arte Ferraiolo e dal Centro Scena Territoriale. Una raccolta di pupi di scuola napoletana (provenienti dalle Famiglie d’Arte Corelli, Di Giovanni e Perna e dai pupanti Francesco Di Vuolo e Michele Sarcinelli).

Da segnalare, oltre ai pezzi storici, le opere dei Maestri Otello Sarzi Madinini, e Ugo Sterpini: 90 Pupi di scuola napoletana raffiguranti guappi, paladini, personaggi del popolo, animali mitologici.

Interessante la sezione fotografica, con foto dal dismesso teatro di Anna Dell’Aquila di Canosa di Puglia, del marionettista e pupante Saverio Di Giovanni, dei pupanti Ciro Perna, Francesco Di Vuolo e Michele Sarcinelli.

Attualmente il Progetto IPIEMME è Candidato da Unima Italia (Union Internationale de la Marionetta) al prestigioso Riconoscimento Memory of the World Unesco.

Tale stupefacente Idea di creare un museo di prestigioso respiro antropologico a caratura  internazionale è nata dalla mente geniale dalla straordinaria Compagnia degli Sbuffi di Aldo de Martino  e Violetta Ercolano che, oltre a raccogliere e “far parlare” tali sensazionali reperti storici, hanno acquisito una competenza di alto lignaggio del Teatro d’Arte Figurale portando i loro spettacoli itineranti con fate e sirene, orchi e folletti, pulcinella giganti accompagnati da voci di artisti che rievocano tradizioni italiane ed in vernacolo, raccontando storie meravigliose per grandi e piccini creando magiche atmosfere aurorali, risvegliando la nostra assopita Fantasia trasformando interi paesi in arcobalenici teatri all’aperto. 

a cura di Giorgio Trojano

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