Dalla collaborazione tra i Ludi Pompeiani e gli esercenti di Pompei nascono nuove ricette destinate a rappresentare un’ulteriore attrattiva enogastronomica per la città.
Il festival dei Ludi Pompeiani è stato l’occasione per avviare una collaborazione tra gli organizzatori – le associazioni Pompei 2033 e Magicamentemusical – e i ristoranti, bar, fast food, gelaterie e pasticcerie cittadine. Da un mix di idee, tra passato, presente e futuro – i temi della seconda edizione dei Ludi – è stato realizzato un menu itinerante in via Roma, via Lepanto e via Sacra, location degli spettacoli che si sono svolti nelle serate di sabato 19 e domenica 20 settembre e nella mattinata di domenica 20.
Circa ottomila presenze si sono registrate durante il festival, numeri che hanno consacrato i Ludi Pompeiani come un punto di riferimento per gli eventi estivi/autunnali a Pompei. Un autentico boom di pubblico per le performance in strada, che ha superato persino il già importante risultato della prima edizione. E poi i sette workshop, con la partecipazione di oltre 300 bambini al laboratorio didattico Cantiere archeologico, realizzato in collaborazione con l’associazione Radici, e alle rappresentazioni dell’Istituto comprensivo Matteo della Corte. Infine, tanti ragazzi hanno aderito al workshop di Wikimedia Italia e alla gita fotografica gratuita negli scavi archeologici nell’ambito del concorso internazionale Wiki Loves Monuments.
Ecco l’elenco degli esercizi pubblici che hanno presentato piatti speciali:
Pub Old West: Asparagus
Panino ai cereali a lievitazione naturale, con arrosto di lombo di suino, crema di asparagi, formaggio di pecora affumicata e rucola. Asparago e rucola, secondo Plinio, producevano un effetto afrodisiaco.
Gelateria Punto Freddo: Morus
Gelato al gelso in cono o coppetta. Il gelso è rappresentato nelle pitture dello xystus della casa della Venere in conchiglia negli scavi di Pompei.
Rosticceria Zì Caterina: Cornucopia
Cuoppo di verdure pastellate, zucchine, melanzane e carote
Carota e zucchine erano ingredienti molto gustosi secondo gli antichi romani. La carota, secondo loro, aveva proprietà afrodisiache. Apicio nelle sue opere culinarie elogiava il sapore delle zucchine alla scapece, una ricetta ancora in voga.
Rosticceria Zì Caterina: Ludo Fritto
Calzone fritto con broccoli, biete, noci e mozzarella
Plinio descriveva la bieta come l’ortaggio più leggero, il cui succo “toglie la forfora dalla testa e scioglie il ventre”. Le noci, poi, venivano consumate per farcire dolci o anche fuori dai pasti nell’antica Pompei.
Four Seasons: Far Sacrum
Panino al farro con frittata di rucola e pollo
Far era l’antico nome del farro, il cereale più consumato in epoca regia romana, prima di essere sostituito dal frumento. La rucola era definita “erba forte e pungente”, cui venivano attribuite virtù magiche.
Bar Amato: Lupin-Spritz
Spritz e Lupini, un abbinamento rivisitato in chiave moderna. Gli imperatori romani, durante le celebrazioni, facevano distribuire alla popolazione semi di lupini come segno di magnanimità e prosperità.
Pizzeria Alleria: Rico Nucis
Pizza Fior di ricotta, crema di noci, asparagi, olio, sale e basilico.
La ricotta fresca è raffigurata in diversi affreschi pompeiani, veniva utilizzata sia per il dolce che per il salato. Anche di noci ci sono state tramandate ricette dall’antica Pompei. I suoi gusci, invece, venivano utilizzati per i giochi.
Ristorante Turistico: Vesuvius
Ripieno “fumante” a forma di Vesuvio con mozzarella, pomodoro, funghi, prosciutto cotto, salame. La particolare forma del vulcano viene arricchita dalla presenza dei funghi, già raffigurati in alcuni affreschi di Pompei.
Pub The British: Il Marinato
Pita di farina di grano farcita con sfilacci di maiale cotti a bassa temperatura e marinati in salsa fumè, con patatine fritte.
I Pompeiani consideravano molto gustosa la carne di maiale, la provavano con il miele, ingrediente contenuto nella marinatura insieme con carote, cipolle, sedano, aglio, aceto di vino e pepe.
Ristorante Zì Caterina: La pentolaccia
Pasta con le cicerchie, una tipologia di legume che non mancava negli orti dei Pompeiani. Se inizialmente questo alimento veniva destinato agli animali, col passare del tempo i cittadino ne apprezzarono il sapore e lo introdussero nella loro dieta. Un’intuizione di cui siamo grati ancora oggi.
Passion Cafè: Pirus
Cocktail con crema di whisky aromatico alla nocciola, liquore alle noci e polpa di pere. E qui torna il sapore delle noci, che nelle case dei pompeiani non potevano mai mancare. Questo perché si consideravano tra le scorte alimentari grazie alla protezione del guscio. Il pero è stato frequentemente rappresentanto negli scavi di Pompei, dove se ne distinguono nove diverse varietà.
Masterchips: Special Price Stick King Size, Twist, Chips con Paprika o Curry
A questi piatti si aggiungono le proposte dei main sponsors della manifestazione:
Convivium, il marchio costituito da un gruppo di imprenditori pompeiani e già ospitato nei padiglioni dell’Expo di Milano. Ne fanno parte il ristorante Il Principe, con le pralibatezze in stile romano dello chef Gianmarco Carli, i vini Bosco de’ Medici, il Panis Pompei del mastro fornaio Carmelo Esposito, che ripropone la tipica ricetta di duemila anni fa, i liquori di Terre Pompeiane, i prodotti di Solana e Arte & Pasta.
Pasticceria Il Gabbiano ha proposto una degustazione del Dolce dei Misteri. Inoltre, il maestro pasticciere Salvatore Gabbiano ha realizzato un mosaico in cioccolatini bianchi e neri, rappresentando il noto Cave Canem. Emozionante il momento in cui Gabbiano ha svelato il motivo della sua ispirazione: il lavoro di suo padre, dipendente degli scavi di Pompei.
La Pasticceria De Vivo ha presentato alcune versioni del Panis Dulcis, allestendo un tipico Termopolium pompeiano in via Roma nella serata di domenica. Il Panis Dulcis è stato presentato in quattro versioni con ingredienti tipici della Pompei del 79d.C., come melograno, pinoli, mandorle, albicocche, limoni e pere, con una contaminazione del presente, data dal cioccolato.