“La varietà di pomodoro San Marzano può essere coltivata al di fuori dell’aria geografica delimitata (ovvero quella della Dop italiana Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino) e non è appannaggio dei produttori italiani”.
Sono le parole del commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan contenute nella risposta all’interrogazione dell’europarlamentare Mara Bizzotto della Lega Nord, in relazione sia alla vendita di pomodori prodotti in Belgio e venduti sotto la denominazione “San Marzano”, sia alla possibilità di chiedere alle autorità predisposte di proibirlo.
Nella risposta Hogan spiega che “sulla base delle informazioni a sua disposizione, la Commissione europea non può constatare se le etichette di pomodori prodotti fuori dall’Italia, commercializzati in Belgio ed etichettati San Marzano, costituiscono una evocazione irregolare della denominazione Dop italiana, o un utilizzo lecito del nome della varietà. Appartiene essenzialmente alle autorità competenti degli Stati membri, far rilevare eventuali irregolarità al momento dei controlli effettuati”.
La Dop italiana “Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino” è registrata nell’Ue dal luglio 1996, e da allora – secondo il regolamento Ue – viene tutelata contro tutte imitazioni, usurpazioni, evocazioni e tutte altre pratiche che possono indurre in errore il consumatore rispetto al vero prodotto d’origine.
Dichiarazioni, quelle del Commissario Ue all’agricoltura, che hanno suscitato non poche perplessità, per il presidente della Copagri, Franco Verrascina: “Se corrisponde al vero, come dichiarato dal Commissario Ue all’agricoltura Phil Hogan, che il pomodoro San Marzano può essere coltivato anche fuori dall’area geografica della DOP ‘Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese – Nocerino’, è comunque palese il tentativo in Belgio di rifarsi alla DOP italiana ed è quindi un evidente caso di Italian sounding rispetto al quale il Commissario sembra Ponzio Pilato. Che Unione è quella europea – aggiunge Verrascina -, nella quale persiste concorrenza sleale? Gli Stati membri devono fare la propria parte facendo emergere tutte le irregolarità, anche quelle che avvengono dentro i propri confini, ma di fronte ad un caso di chiara imitazione di una DOP, fenomeno che tutta Europa dichiara di volere contrastare, la Commissione non può far finta di niente. Sono certo che le nostre autorità porranno il problema, auspico che altrettanto facciano quelle belghe e che l’Unione europea blocchi una pratica che potrebbe essere regolare finché non si evoca il Pomodoro San Marzano DOP, eccellenza del nostro made in Italy”.