Se è vero che, come diceva una canzone di qualche tempo fa, “alla fine di un viaggio c’è sempre un viaggio da ricominciare”, è anche vero che viaggiare ci trasforma, un po’ per piacere e un po’ per dovere, in narratori.
Immaginate quindi di trovarvi in un luogo suggestivo e ricco di memorie come l’opificio borbonico di Pietrarsa, mentre un’affascinante e misteriosa viaggiatrice dell’800, l’attrice Paola D’Uva, in abito bianco e cappellino di paglia, vi conduce per mano al suo interno. Qui, tra antiche locomotive, littorine, vagoni di terza classe e carrozze adibite al trasporto dei prigionieri, si rivivono episodi e si raccontano aneddoti che ne hanno fatto la storia.
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“Notturno Pietrarsa” è il nome che l’associazione Karma ha scelto di dare alla visita guidata teatralizzata, itinerante e interattiva, alla scoperta della storia del Museo Pietrarsa di Portici. Spettacolo realizzato anche grazie alla fattiva collaborazione del direttore del Museo, Oreste Orvitti.
In questo luogo – che oggi vive una nuova fase di rilancio che lo proietta sulla scena nazionale e internazionale e che lo vede in una nuova veste di centro congressi, spazio eventi e, prossimamente, di molo di attracco per le navi – dopo un momento conviviale nello spazio antistante l’ingresso, complice la luce del crepuscolo, prendono forma figure e momenti di un tempo fatto di splendore e di eventi tragici.
E così irrompe sulla scena Re Ferdinando II di Borbone, uomo lungimirante e dal forte spirito ingegnoso che realizzò la prima tratta ferroviaria Napoli – Portici nel 1839 redendo Pietrarsa un’eccellenza per l’industria del sud; quella stessa scena che viene in seguito occupata da attori che interpretano gli operai in rivolta fino al triste epilogo del il 6 agosto 1863 che condurrà alla morte di quattro uomini responsabili di aver “alzato la voce” in difesa dei diritti dei lavoratori.
Ma la storia di Pietrarsa, per fortuna, non è fatta solo di avvenimenti cupi. E così, sempre guidati dalla nostra viaggiatrice ottocentesca vi sposterete nel padiglione successivo, quello relativo all’epoca fascista. Qui gli attori Ciro Pellegrino, Ciro Scherma e Diego Consiglio, sapientemente guidati dalla regia di Antonio Ruocco, raccontano la vicenda a lieto fine di un maresciallo che aiuta un barbone a raggiungere Littoria (l’odierna Latina), strappandovi un sorriso che vi rimetterà in pace con questo luogo e con la memoria.
Un viaggio, quindi, che non potete assolutamente perdevi.