Esiste un luogo, nel cuore della Campania, in cui il tempo sembra essersi fermato: il suo nome è L’Incartata, una splendida residenza rurale situata a Calvanico, in provincia di Salerno, proprio alle pendici del Monte San Michele. Ad ospitarci e ad accompagnarci attraverso questa nuova scoperta é Michele Sica, proprietario della struttura.
L’Incartata, che prende il nome dal luogo in cui è ubicata, è molto più di un’azienda agrituristica: il mondo rurale, in questo luogo e da chi lo abita, è stato scelto come un percorso di vita.
Michele vive qui dal 2013 con la sua famiglia, in questo antico edificio ristrutturato che un tempo era una casa colonica. Tutto intorno, si sviluppa un’immensa distesa di terreno, circondata da tanto verde e altrettanto silenzio. Il nostro tour comincia dalla visita dell’aia esterna, una vera fattoria dove oche, asinelli, capre, mucche ed altri animali si trovano a proprio agio, ubicati e divisi nei propri spazi.
Mentre passeggiamo, la nostra guida ci racconta che L’Incartata vive di una fitta rete di relazioni, economiche e sociali, grazie alle quali sono portati avanti i diversi progetti. Alla base di essi, l’idea di una qualità di vita che passa necessariamente attraverso il rispetto della terra. Da qui nasce un concetto a cui Michele e la sua squadra sono molto legati, vale a dire quello di una biodiversità ad ampio raggio, vegetale, animale ed umana.
La struttura al suo interno si presenta come una casa semplice ed accogliente. Al posto delle stalle adesso sorge il salotto, la cucina e una doppia sala pranzo dalla capienza di circa cinquanta persone. Regina incontrastata della cucina è la signora Anna, una mamma chef. “All’Incartata – spiega Michele – offriamo nei piatti il meglio della stagione e del territorio per recuperare i piatti della tradizione, che non puntino all’estetica, quanto alla sostanza: è questa la nostra ricerca”. Pasta fatta in casa, prodotti sani e biologici, utilizzo di erbe spontanee e pietanza dai sapori autientici, come l’autentico Mallone Sciatizzo, di cui la famiglia di Michele conserva un’antica ricetta.
La struttura funge anche da bed and breakfast e può contenere fino a ventidue persone. La casa rurale ha infatti ospitato eventi di rilievo nazionale ed internazionale come la Summer School ed un workshop dell’Accademia Mediterranea di Societing, sede del progetto di ricerca Rural Hub.
Oltre a Michele, ci hanno accompagnato in questo breve ma inteso viaggio anche Vito e Vincenzo. Quest’ultimo, inoltre, ha da poco inaugurato un forno tutto suo, un’attività pensata per fare spazio anche a chi vive con delle disabilità, un’occasione che consente, soprattutto a chi ha maggiori difficoltà, di trovare una sua identità. Il Forno di Vincenzo, oltre a sfornare un pane buono, sano, etico e ricco di significato, raccoglie ed esprime pienamente la visione di una società che mette al centro la persona. Le farine utilizzate sono di grani antichi e teneri, coltivati insieme ai ragazzi della Cumparete, per il progetto Grani del Futuro.
Vi è qualcosa di magico nel mondo rurale dell’Incartata, qualcosa che riesce a far stare bene grandi e piccini. Sarà perchè questo piccolo luogo non chiude le porte alle relazioni ed alle comunicazioni, anzi, spinge su principi come l’innovazione e la ricerca, riuscendo però a mantenere i suoi tempi, i suoi ritmi lenti, la sua unicità, dando uno schiaffo morale al frenetico andare del mondo contemporaneo.
Di seguito le attività svolte durante la settimana.
Venerdì sera: Piccola osteria contadina. Serata di musica live e spettacoli per una cena fuori dal comune.
Sabato sera: Pizza fritta napoletana. Con farine di grani antichi, lievito madre, fritta in olio extravergine di oliva
Sabato pomeriggio: Le officine Rurali. Laboratorio ludico didattici per bambini e ragazzi dai 5 ai 15 anni. Percorsi di degustazione, cucina, artigianato e approfondimenti per adulti curiosi.
Domenica pranzo: immersi nel verde della residenza rurale in un clima di serenità, l’appuntamento fisso per un pranzo dai sapori autentici.