Scavi di Pompei: pronto il rincaro biglietti

Rincara il biglietto degli Scavi Archeologici di Pompei. A partire dal 2018, l’attuale ticket da 11 euro sarà portato a 15 euro, mentre il biglietto ridotto costerà 9 euro, anziché i 7,50 euro attuali. Attualmente i visitatori pagano già 13 euro e sarà così fino al 27 novembre, a causa dell’aggiunta di 2 euro come supplemento per le mostre allestite nel parco archeologico.

A dare notizia del rincaro il sito della Soprintendenza di Pompei www.pompeiisites.org: la variazione delle tariffe è stata già data ai tour operator e agli enti turistici per dar loro il tempo opportuno ad aggiornare i pacchetti turistici in preparazione per l’imminente mese di settembre.

L’aumento del biglietto a 15 euro scatterà dal 1 aprile 2018: il ticket includerà anche l’accesso a eventuali mostre ed esposizioni temporanee. Ciò vuol dire che non accadrà mai che un visitatore possa prenotare la visita agli Scavi con un costo per poi, a sorpresa, dover sborsare altri soldi alla biglietteria.

Rincaro dei biglietti anche per gli altri siti di competenza del Parco archeologico di Pompei: 7 euro per Oplontis a Torre Annunziata e Boscoreale, mentre il ridotto costerà 4 euro. Il ticket completo per accedere ai tre siti archeologici costerà 18 euro, mentre il ridotto ne costerà 10.

Pronto il commento dei tour operator, che si schierano a favore dell’aumento del biglietto degli Scavi di Pompei. Il presidente della Fiavet Campania, federazione degli operatori turistici, Ettore Cucari plaude alla decisione di Osanna, per l’anticipo con cui è stata comunicata “perché ci consente gli adeguamenti delle tariffe turistiche. Abbiamo sempre detto che il parco archeologico di Pompei è un’esperienza unica che vale anche più di 15 euro – afferma Cucari – Ora il prossimo passo che auspichiamo è di prevedere un biglietto di due giorni, che consentirebbe ai turisti di entrare e uscire dagli Scavi, programmando di restare a dormire una notte. Sarebbe un grande aiuto anche a tutta l’industria ricettiva di Pompei e dintorni che al momento vive di un turismo ‘mordi e fuggi'”.

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