“Giovanni Battista (1858-1925) ANTOLOGICA” è la mostra – ideata e curata dal critico d’arte Stefano Orga con la direzione artistica di Michela Femina – che sarà ospitata, da venerdì 6 a domenica 8 aprile 2018, al Circolo della Stampa di Avellino, presso la Prefettura, in Corso Vittorio Emanuele n.6.
Il percorso espositivo è stato organizzato dal Comitato per la tutela dell’Opera di Giovanni Battista e dall’Archivio dei Pittori Irpini del Diciannovesimo Secolo, con la collaborazione degli Amici del MdAO, dell’Associazione Culturale ACO e del MdAO – Museo d’Arte, in occasione dei 160 anni dalla nascita del pittore romantico avellinese.
Il vernissage è previsto venerdì 6 aprile 2018 alle ore 18.30. La mostra, a ingresso gratuito, resterà aperta al pubblico dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00.
Sono previste visite guidate su prenotazione per gruppi, scuole, famiglie e associazioni.
Giovanni Battista nacque ad Avellino il 7 aprile 1858, da una numerosa e umile famiglia contadina che abitava nella zona di “Contrada Vasto”. Fin da bambino si appassionò al disegno e all’arte. Apprese i primi rudimenti della pittura presso lo studio avellinese del rinomato artista Cesare Uva (1824-1886), lontano parente, che lo indirizzò verso i canoni del vedutismo romantico di stile posillipista e lo spronò a recarsi a Napoli per continuare gli studi presso il Regio Istituto di Belle Arti, che frequentò con regolarità e con profitto, conseguendo la Licenza in Belle Arti.
A Napoli seguì gli insegnamenti di Stanislao Lista (1824-1908), anche se fu molto attratto dalle tematiche espressive e compositive della Scuola di Posillipo. Nel 1877 conobbe il grande artista Eduardo Dalbono (1841-1915) che esponeva alla “Promotrice Salvator Rosa”, dal quale rimarrà influenzato nella produzione artistica. Viaggiò molto in Italia, visitando particolarmente il Lazio, la Liguria, la Lombardia, la Toscana, l’Emilia e il Veneto. All’estero visitò Parigi, in Francia, nel 1899.
Prese casa dopo il 1908 a Napoli, in una traversa fra Via Chiatamone e Via Partenope, dove ha vissuto fino al 18 gennaio 1925, data della sua morte.