Addio a Luigi De Filippo, l’attore, regista e scrittore napoletano è scomparso nella notte a Roma, dove viveva, all’età di 87 anni. Il teatro perde l’ultimo erede della famiglia che ha scritto pagine gloriose e importantissime della scena partenopea e che le ha imposte sulle tavole di mezzo mondo.
Luigi era figlio di Peppino De Filippo, nipote di Eduardo e Titina. La sua carriera è volta all’esplorazione di tutte le sfumature del comico, un lavoraccio, tanto affascinante quanto complesso: il proseguimento dell’opera del padre e degli zii, all’approfondimento delle loro figure, nella cornice della commedia napoletana.
Si fece le ossa nella rivista romana e poi esordì giovane nella compagnia del padre, nello stesso anno, quando lui ne ha 21 nel 195,1 è sul grande schermo nella riduzione cinematografica di Filumena Marturano, dove interpreta Umberto. Al cinema, poi, collaborerà con alcuni dei più grandi registi italiani come Vittorio De Sica (in Anna di Brooklyn), Nanni Loy (con la sua partecipazione al film “Le quattro giornate di Napoli”), Sergio Corbucci e Steno.
Però è al teatro che dedica, come da tradizione familiare, l’intera sua esistenza. Esplora il repertorio paterno, quello che si rifà al fascino antico, quasi arcaico, del teatro popolare che discende direttamente dai canovacci della Commedia dell’Arte. La comicità semplice, efficace, quella delle “maschere”, legatissima al mondo contadino. Non è mica finita qui. Luigi De Filippo, visita e interpreta, rivisitando e vivendo l’opera dello zio Eduardo, tutte le sfaccettature del comico, che giungono fino all’umorismo che egli ebbe a definire – al termine di una delle ultime repliche interpretate a Roma di Natale in Casa Cupiello – l’aspetto amaro della comicità.
Con la scomparsa del cugino Luca, Luigi diventa l’ultimo erede di una delle più complesse, originali e importanti famiglie teatrali europee. A ottant’anni, l’ultima delle sfide: succede al giornalista Maurizio Costanzo alla direzione del Teatro Parioli di Roma. Un lavoro che lo terrà impegnato fino all’ultimo giorno, alla costante ricerca del comico e dell’umanità.