È scoppiata la MANN-ia nella terra del Dragone. Oltre due milioni di visitatori nei primi sei mesi per la mostra itinerante “Pompei. The Infinite life” e un programma ricco di eventi che vedranno la Cina protagonista a Napoli già a partire da dicembre 2018.
Si inizia con la mostra “Mortali – Immortali: i tesori dell’antico Sichuan” con reperti dall’età del bronzo fino al II secolo d.C., per la prima volta esposti con completezza in Europa e una serie di iniziative dedicate alla Cina che continueranno per tutto il 2019- 2020.
Il 2018 è l’anno del turismo Europa-Cina, dove il MIbac ha stilato un accordo di cooperazione Italia-Cina con obiettivo promuovere l’export italiano e il turismo cinese in Italia attraverso una serie di scambi ed iniziative culturali.
Nell’ambito del Western China International Fair, dove l’Italia sarà ospite d’onore, il Museo Archeologico di Napoli parteciperà al workshop su “Tutela del patrimonio culturale e costruzione e gestione dei Musei”con lo scopo di individuare best practices comuni, nel riconoscimento della competenza archeologica italiana per il progetto di riqualificazione del sito di Donghuamen.
Paolo Giulierini, direttore del MANN e del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, nella sua missione cinese, firmerà con il Dipartimento per la Cultura della Provincia del Sichuan un protocollo d’intesa per la Conservazione e Valorizzazione del Parco archeologico urbano Donghuamen in Chengdu e un altro protocollo, già definito, per la creazione di mostre, scambio di esperti e ricerche innovative e sperimentali. Prossimo obiettivo, la realizzazione nel 2020 di un progetto relativo al Regno di Shang Shung a partire dagli studi dell’orientalista italiano Giuseppe Tucci e degli archeologi cinesi guidati da Huo Wei dell’Università di Sichuan.
Il MANN in Cina sarà protagonista fino a luglio 2019 con la mostra “Pompei. The Infinite life”, già campione di incassi nei primi sei mesi e contenitore di ben 120 opere che propongono in una nuova chiave interpretativa la vita quotidiana e la storia del sito archeologico vesuviano. I reperti di Pompei, inoltre, interagiranno, man mano, con le meraviglie dei siti archeologici cinesi, già a Jinsha con i misteri della dinastia Shang e Zhou, a XI’an con i guerrieri di Terracotta del terzo secolo a.C. e al museo di Pentalocheng la cultura di Erligang si confronterà con il mito di Dioniso.
Ma i rapporti di collaborazione porteranno anche la Cina verso il MANN con importanti eventi realizzati a Napoli una serie di percorsi turistici che partendo dal museo, porteranno i visitatori a conoscere i luoghi in cui nei secoli la cultura cinese si è incontrata con la città partenopea. Oltre ai già noti rapporti commerciali, a Napoli esiste un’importante comunità cinese, tra le più grandi ed operose in Europa e la prestigiosa università L’Orientale, la più antica scuola di sinologia e di orientalistica occidentale, nata dal Collegio dei Cinesi, fondato dal missionario Matteo Ripa che dal 1711 al 1723 aveva lavorato presso la corte dell’imperatore cinese Kangxi.
Nuovi saranno anche i linguaggi che il MANN sta sperimentando per comunicare il patrimonio pompeiano ed ercolanese al pubblico orientale tra gaming, laboratori didattici e nuove tecnologie. Father e Son, il primo videogioco prodotto dal Museo archeologico di Napoli, disponibile anche in cinese e già con 2 milioni di download nel mondo, disponibile per iOs e Android. I contenuti del videogioco, sviluppati dall’Associazione Tuo Museo e concordati con il direttore Giulierini, vedono Michael, il protagonista del gioco, recarsi a Napoli dopo aver ricevuto una lettera dal padre archeologo. Le indicazioni lo porteranno nella città partenopea e nello specifico al MANN. Durante il suo viaggio di conoscenza, il giovane attraverserà epoche storiche che lo vedranno nell’antica Roma, in Egitto, fino alla Napoli di oggi.
Prossimo appuntamento, la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum dove il Museo Archeologico di Napoli sarà presente con uno stand tutto dedicato a questa proiezione cinese.