Per la seconda serata della rassegna “Scenari pagani 22, Sguardi Oltre i Confini“, venerdì 1 febbraio 2019, alle ore 21.00, al Teatro del Centro Sociale di Pagani, in provincia di Salerno, la giovane compagnia fiorentina “Sotterraneo” porterà in scena “Overload”, un moderno, ironico, divertente quanto dissacrante quadro sulla società alle prese con l’attaccamento ossessivo alle short stories dell’era dei social media.
La pièce, vincitrice del Premio UBU, ha trionfato agli oscar del teatro con la seguente motivazione:“affronta, attraverso lo sguardo dello scrittore David Foster Wallace la frammentarietà contemporanea, con un linguaggio teatrale inedito, dal tratto collettivo, capace di penetrare l’oscurità suscitando, al contempo, il sorriso”.
Overload è la rappresentazione, ludica e agghiacciante, di come nell’era digitale la nostra soglia di attenzione si stia inesorabilmente abbassando e frammentando con effetti di deficit cognitivo assurdi e surreali.
Una successione esilarante di scene in un ritmo trepidante che grazie all’inventiva e all’ingegno degli attori – Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati, Giulio Santolini – non diminuisce in nessun momento, in grado di connetterci con gli argomenti di tendenza che scandiscono la nostra vita quotidiana, come i “tweets”, i “podcast” o gli “screen shots”.
Uno spettacolo acuto, irriverente, intelligente; un caos organizzato costruito come un gioco con la partecipazione degli spettatori, pieno di aguzza intelligenza quanto beffardo nel propinarci un ritratto non proprio rassicurante di come ci stiamo evolvendo (o involvendo?).
Ogni rapido cambio strappa una risata, un sussulto, una esclamazione, deliziati dall’energia festosa e da un efficace approccio al teatro che ci fa comprendere il meccanismo scientifico della mente umana in un modo indimenticabile.
Cosa porta dunque sulla scena Overload? Una riflessione che viene così presentata dalla stessa compagnia, con un provocatorio invito all’attenzione: “1 paragrafo. 199 parole. 1282 caratteri. Tempo previsto 1’ 10’’. Riesci a leggere questo testo senza interruzioni? L’attenzione è una forma d’alienazione: il punto è saper scegliere in cosa alienarsi. Per questo sembriamo sempre tutti persi a cercare qualcosa, anche quando compiamo solo pochi gesti impercettibili attaccati a piccole bolle luminose e non si capisce chi ascolta e chi parla, chi lavora e chi si diverte, chi trova davvero qualcosa e chi è solo confuso. Sei arrivato fin qui senza spostare lo sguardo? Davvero? E non è insopportabile questo sforzo di fare una cosa soltanto alla volta? Guardati attorno: quante altre cose attirano la tua attenzione? Ora guardati dall’alto: riesci a vederti? Le superfici dei territori più densamente abitati della Terra sono coperte da una fitta nebbia di messaggi, immagini e suoni in cui le persone si muovono, interagiscono, dormono. A volte si alzano rumori più intensi, che la nebbia riassorbe subito mentre lampeggia e risuona. Visto da qui il pianeta sembra semplicemente troppo rumoroso e distratto per riuscire a sopravvivere – persino i ghiacciai si sciolgono troppo lentamente perché qualcuno presti attenzione alla cosa. Torniamo al suolo e guardiamoci da vicino: stiamo tutti mutando in qualcosa di molto, molto veloce.”
Prodotto da Sotterraneo in coproduzione col Teatro Nacional D. Maria II di Lisbona nell’ambito di APAP – Performing Europe 2020, Programma Europa Creativa dell’Unione Europea col contributo Centrale Fies_art work space, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG con il sostegno di Comune di Firenze, Regione Toscana, Mibact, Funder 35, Sillumina – copia privata per i giovani e per la cultura, “Overload” è già vincitore del premio Best of Be Testival Tour 2016 che ha portato a un tour in Spagna e Gran Bretagna.
Come consuetudine, alle 20.30 si terrà l’AperiSpettacolo “Tarallucci e Vino”, realizzato in collaborazione con Ritratti di Territorio della giornalista Nunzia Gargano, che vedrà protagonisti i vini del main partner Santacosta di Torrecuso e i tarallucci dei maestri fornai “Pisacane” di Agerola.