Il coronavirus chiude i battenti del Presepe artistico di Gragnano

Lo scrigno d’arte situato all’ingresso della Valle dei Mulini sarà chiuso al pubblico. Ciro Cesarano: “Scelta angosciante”

Il covid chiude il presepe artistico di Gragnano.

Ad annunciarlo è Ciro Cesarano, figlio del Maestro Pasquale Cesarano, oggi scomparso, che ne ha curato ogni particolare fin quando è stato in vita assieme a Giuseppe Somma. E’ lui, ancora oggi, a curare l’affascinante opera artistica situata all’ingresso della Valle dei Mulini di Gragnano.

Poche righe, piene di rimpianto, per non aver potuto riaprire i battenti del prezioso scrigno d’arte di via del Presepe. Ogni anno centinaia di persone venivano da ogni parte d’Italia per osservare i pezzi d’arte realizzati con pazienza certosina. Le classiche scene quotidiane e lavorative del presepe settecentesco napoletano, i raffinati e colorati pastori immobili o in movimento, ruscelli, stradine, luci che imitano anche l’evoluzione della luce diurna e notturna e tanto altro ancora.

Un evento tradizionale che per quest’anno non verrà ripetuto. “In questo tempo doloroso e assurdo, con l’animo grigio e il cuore desolato, siamo costretti a comunicarvi che quest’anno il nostro presepe artistico non aprirà le porte ai suoi affezionati visitatori – ha spiegato Ciro Cesarano -. È una scelta angosciante ma obbligata dalle costrizioni di questo tempo. Siamo sicuri che ritorneremo a sorridere e a ritrovarci davanti alla grotta, dove commenteremo come sempre, le novità scenografiche, i nuovi pastori, le modifiche apportate ed il calore che solo il nostro presepe sa dare. Alla fine ci soffermeremo sul Bambino Gesù, sulla luce che irrompe nel mondo e su quella speranza che proprio in tempi come questi non dobbiamo mai perdere”.

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