Il turismo ai tempi della pandemia

Uno dei settori maggiormente colpiti dalla pandemia di Covid è stato senza dubbio quello del turismo: se la crisi ha coinvolto un po’ tutti i comparti economici, in via diretta o indiretta, il settore dei viaggi e della cultura è stato quello più sofferente. La sospensione dei voli, il divieto per gli spostamenti, le difficoltà organizzative a livello di ristorazione e – a pari merito – la minore capacità economica delle persone ha frenato drasticamente il turismo reale. Allo stesso tempo però, un’altra forma di sapere e viaggiare si è andata diffondendo: quella del turismo virtuale, grazie anche all’utilizzo di VPN per sbloccare siti in tutto il mondo.

Fare previsioni per il futuro è sempre difficile: sappiamo per certo che i tempi di recupero saranno lunghi. C’è chi parla di 10 mesi come periodo minimo per una ripresa, e diverse associazioni di categoria prevedono un effetto boomerang dalla seconda metà del 2021 che si protrarrà imperterrita per le stagioni successive. Anche se solo in via temporanea, l’estate del 2020 ha visto in effetti un rapido incremento del turismo, entro i confini nazionali. Ma la voglia di viaggiare e conoscere non si è fermata, grazie a un alleato che ormai è diventato insostituibile: Internet.

Se non è possibile muoversi fisicamente infatti, il web dà la possibilità di farlo virtualmente, come e più di quanto accadeva prima del Covid. Nella tragedia data dal diffondersi di una pandemia, un aspetto è emerso in tutto il mondo: la solidarietà. Non solo personale medico pronto a spostarsi da un Paese all’altro, ma anche l’accesso a intrattenimenti e svaghi online, resi disponibili a condizioni più facili o convenienti. Ad esempio, molti contenuti sono stati offerti senza la necessità di una previa registrazione al sito, o addirittura gratuitamente (almeno per un certo periodo).

I vantaggi del turismo virtuale

Starsene comodamente seduti sul divano mentre si visita un museo o una meraviglia della natura non è come essere realmente sul posto, questo purtroppo va ammesso. Ma il turismo virtuale rimane comunque una bella opportunità, non solo di svago ma anche di conoscenza e di approfondimento. In fin dei conti, abbiamo accesso a dei luoghi di cui probabilmente nemmeno sapevamo l’esistenza. In alcuni casi, determinate mete sono abbastanza proibitive sia in termini di costi che di durata del viaggio: non tutti si sentono così globe-trotter da affrontare viaggi di 24 ore!

Un altro aspetto interessante è quello del coinvolgimento di bambini e ragazzi, anche loro penalizzati dal cambiamento nelle loro abitudini quotidiane. Molte scuole sono state chiuse almeno per alcuni periodi, e le attività extra scolastiche e sportive sono state cancellate per ovvi motivi. Le lunghe giornate in casa, che all’inizio potevano avere quel sapore di vacanza inaspettata dalla scuola, in poco tempo hanno rivelato il loro lato oscuro: la noia. Riuscire a coinvolgerli in programmi educativi e alla loro portata, in grado di stimolare la curiosità e l’attenzione è un ottimo risultato che il più delle volte ha un costo pari a zero.

La varietà che offre questo tipo di intrattenimento è anche più ampia rispetto a quello che un singolo viaggio può regalare: a meno che non intendiamo intraprendere un tour intorno al mondo, passare in poche ore dalla savana selvaggia ai fiordi del nord Europa, toccando le capitali asiatiche è possibile soltanto virtualmente. Diciamola tutta poi, è anche avendo modo di guardare dal nostro schermo alcuni scenari mozzafiato che ci troviamo a dire “Però, non pensavo fosse così bello da visitare!”. La pandemia per fortuna sta vivendo i suoi ultimi mesi e presto torneremo a viaggiare, con tante nuove mete sulla nostra lista dei desideri: mete non più virtuali, ma reali.

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