Gli imballaggi e le confezioni sono indispensabili per conservare gli alimenti e trasportarli mantenendoli in buone condizioni. Infatti, secondo alcune statistiche, il 66% dei clienti ritiene che all’imballaggio sia associata l’importanza che il venditore attribuisce agli ordini dei consumatori, e più del 70% ha affermato che non acquista nuovamente dallo stesso esercizio commerciale se la merce è danneggiata. Tuttavia, allo stesso modo, i clienti sono sempre più attenti alle tematiche ambientali e ci tengono molto che anche l’imballaggio possa essere ecosostenibile.
L’importanza degli imballaggi ecosostenibili
L’impatto della cultura sostenibile e la green economy hanno permesso agli italiani di maturare una coscienza orientata al rispetto dell’ambiente. Sempre più persone, infatti, hanno deciso di cambiare le proprie abitudini seguendo la regola delle 5 R: ridurre, riutilizzare, rinnovare, ripensare, riciclare. In quest’ottica, anche i materiali utilizzati quotidianamente devono essere ripensati, e tra essi rientrano anche quelli che servono per imballare, poiché i consumatori animati da un’etica “green”, sono sempre più orientati verso un prodotto imballato con poca plastica (o addirittura senza). Ad esempio, tra un articolo con la confezione di carta ed uno, invece, con rivestito in plastica, molti consumatori preferiscono il primo.
Perché le aziende devono garantire un packaging eco-friendly
Le aziende, in risposta alle preferenze dei consumatori e alle normative in materia ambientale che impongono di cambiare le logiche di prodotto preferendo soluzioni sostenibili, stanno cambiando il loro modo di imballare. Questo, però, non si traduce in un vantaggio solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico e sociale. Ridurre gli imballaggi, infatti, vuol dire anche svilupparne meno e quindi ridurre le fasi produttive. Ottimizzare le risorse a disposizione significa, pertanto, risparmiare: sia sulle materie prime che sul ciclo di produzione. Ciò, però, si riversa anche sull’immagine dell’azienda, che si pone in questo modo come eco-friendly. Ma come può un’azienda proporre un packaging sostenibile? Oltre alla riduzione degli imballaggi, può proporre soluzioni riciclabili, utilizzando materiali rinnovabili o compostabili, ed inoltre deve garantire una tipologia di imballaggio formata da più parti facilmente separabili, in modo da incentivare la raccolta differenziata ed il corretto smaltimento dei materiali. Un’ulteriore opzione, è quella di utilizzare imballaggi che possono essere riutilizzati più volte, ma ciò è sicuramente difficile da garantire, anche per via dei costi. Inoltre, se si ha un’azienda molto piccola, incapace di garantire determinati standard riguardo il confezionamento degli articoli, è possibile anche esternalizzare il servizio. Esistono, infatti, aziende che si occupano di tali servizi, come il confezionamento per conto terzi di Celvil.
Le bioplastiche
Una delle rivoluzioni principali nel campo del packaging è costituita dalle bioplastiche. Con questo termine si intende una tipologia di plastica prodotta utilizzando una biomassa, come quella che si ricava, ad esempio, dalla canna da zucchero o dal mais. In genere si tratta di prodotti biodegradabili, che vengono realizzati con una minore emissione di CO2 rispetto a concorrenti creati partendo da materie prime non rinnovabile. Ovviamente, c’è da considerare anche l’impatto ambientale ridotto quando si getta via l’imballaggio: quello realizzato con prodotti compostabili si decompone più rapidamente, grazie a microorganismi presenti nell’ambiente. Il mercato di questo materiale innovativo è in costante crescita, in risposta all’interesse crescente dei consumatori.