Diversity Ambassador: la Federico II di Napoli cerca ambasciatori della diversità

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Il CLA (Centro Linguistico di Ateneo della Federico II) e il “Master di II Livello in Drammaturgia e Cinematografia” promuovono il Bando “Diversity Ambassador. Ambasciatore dell’inclusione: la voce del multiculturalismo”, destinato ad artisti sotto i 35 anni. I progetti partecipanti dovranno essere presentati entro l’11 marzo 2022 e ispirarsi, come da bando, a “rispetto, condivisione e inclusione delle diversità”, principi in linea con gli obiettivi del centro, cioè diffondere il plurilinguismo e l’interculturalità.

La lingua come ponte tra le culture

Lo studio delle lingue straniere va quindi di pari passo con la comprensione di culture diverse dalla nostra. Così la pensano anche gli studenti di Preply, il sito che mette in comunicazione tutor di lingue e allievi di tutto il pianeta. Secondo i dati raccolti nel report di fine anno, l’inglese è la lingua più studiata al mondo per motivi di lavoro essendo l’attuale lingua franca, mentre l’italiano è la quinta lingua per numero di studenti, grazie al fascino che esercita la nostra cultura all’estero.

Il motivo per cui tante persone studiano l’italiano è da ricercarsi, sempre secondo i dati di Preply, nel desiderio di comprendere la nostra cultura, la nostra arte, il nostro cibo e dulcis in fundo… i Måneskin. Infatti, dopo la vittoria della band romana all’Eurovision del 2021, tra i giovani si è diffusa la “italo mania” e molti studenti vogliono essere in grado di cantare i testi del gruppo romano, con perfetto accento locale.

Esiste poi un altro settore dove parlare correttamente l’italiano è essenziale, ossia lo studio del canto lirico. In alcuni Paesi, con Corea e Giappone tra tutti, si presta particolare attenzione alla pronuncia dei cantanti, che non può essere assolutamente approssimativa. Poi c’è il classico charme che esercita il mandolino, protagonista ancora di eventi e festival, soprattutto in Campania.

Stranieri che investono nella formazione e studiano in Italia

Anche per questo motivo, per condurre i propri studi artistici e musicali, sono oltre 11 mila gli studenti che scelgono il nostro Paese per completare il proprio percorso formativo. Questi numeri sono stati diffusi anche dall’Università di Napoli, istituzione che si fa carico di promuovere il tema dell’interrazialità non solo a livello locale, ma anche nazionale.

Se si studia in luogo, la conoscenza della lingua passa anche attraverso le abitudini e la quotidianità. Più specificamente nel nostro caso, gli studenti che vengono in Italia non solo vogliono apprendere i modi di dire e il parlato, ma anche entrare in contatto con la nostra arte e cultura, che peraltro si arricchisce costantemente anche qui in Campania di nuovi capolavori.

Non tutti però possono prendere armi e bagagli e trasferirsi in un altro Paese, così che, in questa circostanza, ci si può affidare tranquillamente a un’offerta formativa online. L’importante è comprendere che tramite lo studio di una lingua non si apprenderà soltanto come esprimere le proprie necessità, ma ci si appresterà a conoscere una cultura diversa dalla nostra. Proprio come si accennava nel bando della Federico II, ci si educherà al “rispetto, condivisione e inclusione delle diversità”.

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