Mettiamo a confronto le tre generazioni rispetto alle loro attitudini al consumo
Alcuni dati ce li potevamo aspettare altri stupiscono decisamente. L’attitudine al consumo di vino è molto diversa tra generazioni. Ma come e soprattutto quanto bevano giovani, meno giovani e giovanissimi?
Le generazioni che convivono nel 2022 sono molto diverse tra loro, per quanto riguarda le abitudini, i costumi, e anche il consumo di alcolici. Cominciamo subito col fare chiarezza: i cosiddetti Boomers sono quelli nati tra il 1946 ed il 1964 (boom economico appunto, da cui il nome) ed ora hanno tra i 57 ed i 75 anni. La generazione X è formata da quelli nati tra il 1965 ed il 1980, ed a seguire troviamo i famosi Millennials, nati tra il 1981 ed il 1996, all’alba del nuovo millennio. Una differenza di età considerevole tra queste generazioni, differenza di età che va a braccetto con grandi differenze in termini di pensiero, morale, mentalità.
Come si traduce questa diversa elezione di pensiero e di modi di pensare rispetto alla bevanda di bacco?
A pochi sorprenderà sapere che sono sempre i Boomers a guidare questo indice, con il 37% che ne fa uso regolarmente. A seguire ci sono i Millennials, con il 31% a poca distanza dai Boomers. Sorprende il dato relativo alla Generazione X, con solo il 24% che dichiara di bere vino più di due giorni la settimana.
Dati che sono cambiati drasticamente negli ultimi due anni, complice la pandemia che ha sconvolto il mondo e di conseguenza anche le abitudini alimentari delle persone, e pare abbia spinto i più giovani ad apprezzare di più il vino.
Nel periodo pandemico e post-pandemico infatti, ben il 28% in più dei Millennials ha cominciato a bere vino in maniera abitudinaria, e la Generazione X, nello stesso periodo, è riuscita addirittura a superare il dato della generazione più giovane arrivando ad un aumento del 29%. Gli abitudinari Boomer, invece, nel periodo pandemico non hanno cambiato in maniera decisiva il loro consumo, lasciando invariati i loro indici.
Il fiorire si app e siti dedicati al Wine Delivery probabilmente ha accelerato il processo, fatto sta che le generazioni più giovani bevono di più e più consapevolmente. Non a caso l’80% degli ordini a domicilio di vino sono divise tra Generazione X e Millennials, probabilmente a causa della difficoltà che generalmente i “boomeroni” riscontrano nell’uso della tecnologia, una delle differenze principali con Gen Z e Millennial.
Su questa scia pare che in un futuro non tanto lontano i Millennials saranno i principali consumatori di vino nel mondo, e nello specifico vino rosso. Un risultato che non deve stupire, perché anche se continuiamo ad associare la generazione del “nuovo millennio” a degli eterni ragazzi avvezzi alle tecnologie, in realtà stanno crescendo, e pure in fretta!
Roberta Raja