Perché agli esseri umani piace così tanto mangiare carne?

Rispondere a questa domanda non è facile come può sembrare, e gli studiosi non sono tutti concordi

La carne è fondamentale per la dieta degli esseri umani, dall’alba dei tempi. Essere in grado di procacciarsi la carne è stato indubbiamente un passo importante nella storia evolutiva, ha significato per la specie umana avere più forze ed un’aspettativa di vita più lunga, tra le altre cose. Negli ultimi 20-30 anni, però, tra le tante rivoluzioni sociali e morali che le persone stanno attraversando, c’è anche quella non indifferente del rifiuto della carne e di tutto ciò che deriva da essa. Rinunciare a mangiare animali e derivati è una scelta prettamente etica, ma spesso si attribuisce a questo “stile di vita” anche una ragione salutistica.

Nonostante non sia un’opinione condivisa dai nutrizionisti che eliminare la carne in assoluto sia più salutare, quello che il veganesimo ed il vegetarianesimo ci dimostrano è che vivere senza mangiare carne è decisamente possibile, e senza conseguenze particolarmente negative per il nostro corpo.

Allora perché le persone continuano a mangiare carne e non accennano a voler smettere?

La prima risposta, quella più ovvia, è quella di carattere biologico. La carne contiene nutrienti fondamentali per il corpo, primo fra tutti la vitamina B12, che si trova appunto solo in alimenti di origine animale. Questa vitamina interviene nella formazione di globuli rossi, nel funzionamento del sistema nervoso e nel trasformare il cibo in energia. In parole povere quindi, senza carne ci sentiremmo affaticati, senza forze, e avremmo difficoltà anche a ragionare (non a caso il consumo di carne è praticamente obbligatorio durante gli anni dello sviluppo).

La seconda risposta, meno comprovata ma sicuramente più affascinante, è di carattere sociale.
La scrittrice Marta Zaraska sostiene una tesi, condivisa dagli studiosi di antropologia e paleontologia, che per gli uomini primitivi la caccia non era solamente il metodo per procacciarsi il cibo, ma strumento per legare con gli altri membri del clan. Affidando la propria vita e la propria sopravvivenza uno nelle mani dell’altro, la caccia creava legame, fiducia e unione. Secondo la Zaraska infatti, “se l’uomo è un animale sociale, la carne è stata la sua prima moneta di scambio”.

Mangiare carne, secondo questa visione, ricorderebbe nel nostro inconscio quella sensazione di unione e appartenenza agli altri membri della nostra specie. Interessante, vero?

Roberta Raja

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