Casale del Giglio sbarca a Capri, al Gennaro Amitrano Restaurant

Incontro enogastronomico Lazio e Campania, l’azienda vitivinicola dell’Agro Pontino, si affaccia fuori regione sposando tavole prestigiose

Casale del Giglio nel Lazio è storia. Azienda vitivinicola apripista laddove si continua a storcere il naso. I risultati di oggi che faticano il doppio per affermarsi, rimediando a qualche danno del passato. Parliamo di qualità e di “qualità al giusto prezzo”, come sottolinea il grande capo Antonio Santarelli, quarta generazione di una famiglia di “mercanti del vino”. Casale del Giglio si è sempre armata di lungimiranza e coraggio nell’inseguire un sogno. Un sogno che è mutato negli anni, abbracciando le diverse esigenze di mercato e che, oggi, porta in tasca il dovere di fare le cose per bene. Casale del Giglio è anche capacità di attendere, ché non tutto in natura si può controllare. Visionari nel credere in un territorio allora inesplorato, l’Agro Pontino. Oggi sono vini che interpretano gusti contemporanei, incrociando frutto e sale marino. Terroir e onestà del risultato. Vini che sono perfetta espressione del luogo in cui sono allevate le viti. A Casale del Giglio si lavora con lo stile della consapevolezza. Azienda leader a Roma, nel resto della regione, anche all’estero, eppure fino a poco tempo fa era difficilissimo scorgerla nel resto d’Italia.

Ma i tempi sono maturi per aggiungere nuove e meritate vetrine. Parte così l’incontro con la Campania, isole comprese. Siamo stati da Gennaro Amitrano, a Marina Piccola di Capri, chef patron dell’omonimo ristorante. Una tavola contemporanea, densa di tecnica e buon gusto. Menu fuori dagli schemi, in un’isola che ha dettato legge in fatto di turismo di lusso e che oggi, come tutti, paga il pegno della necessità di arrivare anche ad altri target di clientela. Gennaro Amitrano, dall’alto della sua terrazza vista mare, sceglie la libertà di cucinare secondo istinto e tecnica. Fuori dalle mode e dalle aspettative. Piatti raffinati e non ruffiani. In un momento in cui abbiamo visto già tanto, lo chef campano riesce ancora ad emozionare. Con la semplicità che gli appartiene ed un notevole virtuosismo ai fornelli. E non è un caso se Casale del Giglio sceglie di inserirsi in una carta vini che ha il dovere di accompagnare piatti intriganti e che lasciano il segno.

I vini presenti in carta:

Anthium Bellone 2021 e 2020
Uve Bellone in purezza. Vitigno di origini antichissime, diffuso nel Lazio già in epoca romana, citato da Plinio come “uva pantastica”. Allevato nell’area che va dai Castelli Romani ai Monti Lepini, fino al mare. Giallo intenso, quasi dorato. Si sentono mango e papaya e subito dopo un’interessante acidità. Ampio in bocca, speziato, persistente, ha ben accompagnato l’aperitivo a base di focaccia e mini bun capresi.

Viognier 2021
Uve Viognier in purezza. Giallo brillante, profuma di petali di rosa, tiglio, ginestra. Una potenza aromatica perfettamente bilanciata dalla sua stessa freschezza, capace di tener testa all’assaggio dei tagliolini cacio e pepe.

Faro della Guardia Biancolella di Ponza Bianco Lazio IGT 2021
Uva originaria della Campania, importata sull’Isola di Ponza da Ischia ai tempi del regno dei Borbone. Di colore giallo con riflessi che virano nel verde. Intenso, pieno di pesca e biancospino. Sorso sapido che fa da portavoce al territorio vulcanico-calcareo in cui nasce. Finale lungo e persistente.

Satrico Bianco Lazio IGT 2021
Etichetta storica dell’azienda. Probabilmente la più nazional-popolare. Blend di uve Chardonnay, Sauvignon e Trebbiano Giallo, vino luminoso nel suo giallo paglia, intenso, persistente, consegna sentori di agrumi ed un sorso secco, deciso, sapido. Perfetto con il risotto di chef Amitrano, con vongole veraci, cappuccino e prezzemolo.

Radix Bellone Bianco Lazio IGT 2017 e 2016
Che spettacolo! Colore giallo paglierino, brillante, carico, quasi dorato. Profuma di Mediterraneo con tutti i suoi fiori, ci sono anche la pesca e frutti esotici. Vino di grande centralità, il sorso è pieno, persistente. Sapidità come marchio di fabbrica, con sentori mentolati testimoni dell’evoluzione del tannino. Vino complesso e di grande piacevolezza, disposto a mutare piacevolmente nel tempo.

Aphrodisium 2021
Il vino dolce dell’azienda. Blend di uve Petit Manseng, Viognier, Greco e Fiano. Color giallo oro, fresco, con fiori di arancio e pesca sciroppata, agrumi, miele. Avvolgente, ma di spiccata freschezza. Un vino espressivo anche al cospetto della Torta caprese di chef Amitrano, servita con crema all’arancia e caramello al whisky.

Per l’inaugurazione del sodalizio enogastronomico Lazio – Campania, Casale del Giglio sceglie di affiancare al resident Amitrano, un guest chef d’eccezione: Oreste Romagnolo, irpino di nascita, ma irrimediabilmente attratto dal mare. Oggi Romagnolo è un tutt’uno con la casa d’elezione, Ponza, lo trovate operativo più che mai nel suo ristorante Oresteria. Territorio, passione per il mare, abbiamo fatto da testimoni ad un sodalizio di belle persone, gente d’altri tempi. Il prodotto e l’esperienza offerti ne sono l’inevitabile conseguenza.

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