L’eccellenza dei vini campani nella guida 2023 di DoctorWine

A Milano e a Roma presentata la nuova Guida Essenziale ai Vini d’Italia con la selezione delle migliori aziende e bottiglie curata da Daniele Cernilli.

Ben 1256 aziende selezionate, 3150 vini recensiti, di sui 668 per l’ottimo rapporto qualità/prezzo, sistema di valutazione delle aziende da zero a tre stelle e dei vini fino a cento 100 punti su 100 : sono i numeri che accompagnano la pubblicazione della nona edizione della Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2023 (disponibile nelle librerie e sul sito).

Per gli esperti del settore e gli appassionati la guida offre l’opportunità di conoscere il panorama nazionale dei migliori vini italiani che Daniele Cernilli, alias DoctorWine, e i suoi collaboratori selezionano con cura attraverso degustazioni, visite in aziende e interviste ai produttori. Non solo grandi e affermate cantine, ma anche piccole realtà che nel tempo hanno migliorato i sistemi di produzione e dato garanzia di affidabilità. Poiché la qualità media della produzione italiana è in continua crescita, il lavoro dei selezionatori non è stato proprio facile. Il risultato è stato ampiamente positivo e il successo della pubblicazione ne è la testimonianza.

In questi ultimi anni i vini prodotti in Campania, su una superficie totale di circa 24.000 ettari, sono cresciuti qualitativamente. La varietà dei terreni e dei climi che questa regione può offrire determinano anche una straordinaria moltitudine di tipologie e di caratteristiche organolettiche, riferite soprattutto ai vitigni autoctoni oramai noti in tutti il mondo quali Fiano, Greco, Falanghina, Asprinio, Aglianico, Piedirosso e l’emergente Pallagrello.

Sessantacinque cantine campane sono presenti nella guida di DoctorWine 2023. I vini selezionati dal team, e in particolare dalla giornalista e degustatrice casertana Antonella Amodio, sono stati ritenuti affidabili e di qualità, descritti con precisione tecnica e dovizia di particolari che sono comunque comprensibili anche da un pubblico di lettori non particolarmente esperto. I punteggi ottenuti sono stati ottimi se non eccellenti per molte etichette. Su base regionale quello più alto è di 98/100 per il Taurasi Riserva DOCG 2010 della Cantina Perillo di Castelfranci (AV), azienda che ottiene sempre importanti riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Restando in provincia la nota azienda Quintodecimo, di Laura e Luigi Moio a Mirabella Eclano, si è vista riconoscere il punteggio di 97/100 per il suo Taurasi Riserva DOCG Vigna Grande Cerzito 2017.

Stesso punteggio per il Fiano di Avellino Riserva DOCG Tognano 2019 prodotto a Lapio (AV) da Rocca del Principe e per il Campania Fiano IGT Cupo 2020 di Pietracupa. Si confermano aziende irpine d’eccellenza Antonio Caggiano (con Taurasi DOCG Vigna Macchia dei Goti 2017), Cantine dell’Angelo, Tenuta Cavalier Pepe (Taurasi Riserva DOCG La Loggia del Cavaliere 2015) Cantine Di Marzo (ottimo il punteggio del Greco di Tufo Spumante Extra Brut Anni Venti 2018) e soprattutto Di Meo con il Fiano di Avellino Riserva DOCG Alessandra 2013 che ha ottenuto il punteggio di 96/100. Le note Feudi di San Gregorio e Mastroberardino rappresentano una garanzia con sette vini presenti nella guida che hanno ottenuto punteggi superiori a 90/100.

Nella zona vesuviana l’azienda dei fratelli Sorrentino ha avuto il riconoscimento di 92/100 per il Lacryma Christi del Vesuvio DOC Bianco Vigna Lapillo 2020, blend di Caprettone, Greco e Falanghina, mentre Vesuvio Bianco DOC Contradae 2019, altro blend a base Caprettone di Casa Setaro,  ha ottenuto il punteggio di 95/100. Quest’ultima etichetta è frutto di un originale progetto vitivinicolo presentato al Vinitaly 2022 che mira a valorizzare le caratteristiche di piccole zone (contrade) di Trecase (NA) e di altri comuni intorno al vulcano, sull’idea realizzata in Sicilia ai margini dell’Etna.

Nella costiera amalfitana coltivare vigneti è spesso impresa ardua. Con coraggio, sapienza e competenza Maria Cuomo riesce a ottenere vini noti in tutto il mondo (anche alla Casa Bianca di Washington li conoscono bene). Il suo fiore all’occhiello, il Costa d’Amalfi DOC Furore Bianco Fiorduva 2020, è stato premiato da DoctorWine con il punteggio di 95/100. Un’altra donna coraggiosa è Silvia Imparato, che trent’anni  nella tenuta Montevetrano  fa ha scommesso sulla mescolanza di uve da vitigni autoctoni e internazionali, sperimentazione sostenuta e realizzata dall’enologo Riccardo Cotarella. All’evento di Roma, presso Spazio Novecento all’EUR, era presente insieme a sua figlia Gaia per presentare il Campania Bianco IGT Core 2021, blend di Fiano e Greco, e il pluripremiato Colli di Salerno IGT Campania Montevetrano 2020 (Cabernet Sauvignon, Aglianico e Merlot) che ha ottenuto il punteggio di 97/100. 

Hanno ottenuto riconoscimenti anche vini prodotti da vitigni considerati minori, quali il Pallagrello e il Casavecchia. A Pontelatone (CE) l’azienda Alois produce l’eccellente cru Terre del Volturno IGT Pallagrello Bianco Morrone 2020 (punteggio 94/100) e a poca distanza Scavia ottiene un ottimo riconoscimento per il suo Terre del Volturno IGT Lucia a Monticelli 2019, 100% pallagrello nero prodotto nella cantina ecosostenibile di Liberi (CE).

Da segnalare, infine, i giudizi ampiamente positivi ottenuti dal Falerno del Massico DOC Bianco Vigna Caracci 2019, falanghina che riposa in acciaio e in anfora prodotto da Villa Matilde Avallone a Cellole (CE) e dal Campania IGT Terra di Lavoro 2020 dell’azienda Galardi di Sessa Aurunca (CE), blend di Aglianico e Piedirosso che ottiene da anni importanti riconoscimenti. Restando nella zona intorno al vulcano spento di Roccamonfina, a Tora e Piccilli (CE) Antonia D’Amore e sua figlia Francesca producono vini che spiccano per territorialità e personalità. Il Roccamonfina IGT Aglianico Rebalto 2019, con l’etichetta Terre di Tora, è valutato da DoctorWine con il punteggio di 93/100.

Si spera che anche per la prossima edizione della Guida Essenziale ai Vini d’Italia DoctorWine possa riuscire a selezionare le migliori cantine ed etichette per orientare al meglio i numerosi lettori e appassionati di vino.

Marco Viti

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