Il Maschio Angioino ha ospitato 250 aziende, oltre 1.500 etichette e diversi imprenditori esteri interessati all’importazione di vini italiani. Le aziende campane in prima fila.
Anche quest’anno, il XVII Salone dei vini e dei territori vitivinicoli italiani è stata l’occasione per promuovere e valorizzare le numerose etichette nazionali che cercano l’affermazione e il rilancio internazionale dopo gli anni difficili della pandemia. Nella città partenopea, ancora festante per la ribalta calcistica, numerosi appassionati, sommelier ed esperti del settore, turisti e imprenditori si sono ritrovati alla nuova edizione di Vitignoitalia che si conferma uno degli eventi più significativi a livello nazionale. Oltre ai numerosi banchi di degustazione, sono state organizzate 12 masterclass, alla presenza di produttori ed enologi e coordinate da qualificati sommelier degustatori e giornalisti.
Interessanti alcuni approfondimenti proposti, che hanno spaziato per l’intera penisola: dalle diverse menzioni del Barolo in Piemonte ai vitigni bianchi autoctoni siciliani, dalla “verticale” di Aglianico del Vulture di Elena Fucci all’evoluzione del Phigaia Bianco dei colli asolani, fino all’incursione nel mondo dello Champagne con il Grand Vintage 2015 di Moet&Chandon. Attenzione particolare è stata dedicata alla realtà campana e ad alcuni aspetti che mirano a valorizzare le peculiarità della produzione regionale. I vitigni autoctoni in abbinamento alle specialità ittiche del Mediterraneo sono stati oggetto della masterclass curata dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania che gestisce il FEAMP, il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, mentre la produzione dei vini nelle anfore hanno riunito in un interessante dibattito alcune aziende protagoniste di questa tipologia, quali Alessandra, Tenuta Sant’Agostino, Cantina di Lisandro e Cantine Olivella.
Ha partecipato all’evento anche l’Assessore regionale Nicola Caputo, per il quale “Vitignoitalia rappresenta un’importante opportunità di promuovere la Campania del Vino e valorizzare le produzioni locali, espressione di un territorio ricco di biodiversità e di una filiera vitivinicola estremamente vivace. La Campania è presente con 500 etichette e 100 cantine, tra aziende che partecipano autonomamente e quelle inserite nell’Enoteca Regionale. Ora è arrivato il momento di definire una strategia per razionalizzare le nostre denominazioni, agire in sinergia e rafforzare il brand Campania, a partire dallo studio che abbiamo affidato a Nomisma sul posizionamento e la notorietà dei nostri vini. L’obiettivo è essere più competitivi sul mercato e incidere maggiormente sul futuro dell’export: il vino campano rappresenta un testimonial di eccezione e una cultura millenaria, capace di rispondere ai gusti dei consumatori moderni e di evocare un paesaggio che tutti i visitatori, una volta rientrati a casa, porteranno nel cuore per sempre.” In questa prospettiva Vitignoitalia ha confermato la partnership con l’ICE, l’istituto italiano per il commercio estero, e ha invitato all’evento 20 buyer provenienti da 15 Paesi, ai quali è stata data l’opportunità di incontrare i produttori presenti e visitare le cantine del territorio.
Presenti al Maschio Angioino alcuni importanti consorzi italiani (Friuli DOC, Roma DOC, Vesuvio DOC) oltre a cantine note o piccole emergenti: il grande gruppo trentino Mezzacorona, le altoatesine Abbazia di Novacella, San Michele Appiano, Kornell e Terlano, la friulana Cormons, la pugliese Polvanera, la siciliana Firriato, la laziale Casale del Giglio e la piemontese Fontanafredda. Autentico e molto buono il Morellino di Scansano presentato dalla piccola azienda toscana Tenuta Pietramora, così come originali e ben curati sono i prodotti biodinamici dell’abruzzese Cantina Orsogna. Numerosissimi i vini campani presenti: asprinio, pallagrello, falerno, falanghine e soprattutto taurasi, fiano e greco di tufo del territorio irpino. Tra le tante aziende regionali meritano una positiva citazione la Orneta di Ariano Irpino (AV) che produce olio e vino da agricoltura sostenibile e Cantine Villa Dora di Terzigno (NA) che ha presentato, tra gli altri vini, uno straordinario Lacryma Christi bianco annata 2016.
Si può tranquillamente affermare che Vitignoitalia rappresenti un punto di riferimento nell’ambito degli eventi di settore e per i vini della Campania un’efficace opportunità di promozione. Il Direttore Maurizio Teti e il suo staff sono riusciti anche quest’anno a riunire operatori, esperti e appassionati del buon vino italiano intorno a un progetto che guarda lontano, oltre i confini e verso i mercati sempre più attratti dalla qualità delle nostre aziende. L’appuntamento per tutti è al prossimo anno, ci si augura nella stessa cornice del castello dalle torri merlate, simbolo di Napoli.
Marco Viti