
Nuova video installazione all’interno del Museo del Tesoro in via Duomo a Napoli
È stata presentata la nuova video installazione permanente del Tesoro di San Gennaro: prodotta dalla D’Uva srl e progettata e realizzata dalla Kaos Produzioni, “Chi è devoto di San Gennaro?” è un viaggio all’interno di quei gesti, simboli, preghiere e volti che caratterizzano il legame della città di Napoli col Santo che la protegge da secoli. È inserita all’interno della Sala della Mitra, il capolavoro realizzato nel 1713 dall’orafo Matteo Treglia in cui sono incastonate 3694 pietre preziose e nello specifico 3328 diamanti, simbolo della fede, 168 rubini che richiamano il sangue di San Gennaro che opera il prodigioso scioglimento e 198 smeraldi, simbolo di rinascita.

Il progetto consiste in cinque video proiezioni allestite su quattro pareti del museo che dialogano con i tesori esposti nelle teche. In due cornici che richiamano le numerosissime edicole votive della Città scorrono immagini: uomini, donne e bambini rivolgono al Santo le loro preghiere, suppliche ed intercessioni perché i napoletani hanno un rapporto viscerale con San Gennaro, è Colui al quale si rivolgono come se fosse un loro pari. Lo scopo delle installazioni è quello di rendere visibile l’invisibile, cioè fornire al visitatore prova tangibile di quella devozione forte e vitale che ha portato ai doni, gli ex voto che ornano tutto il Museo. È interessante notare come questa dimensione del sacro abbracci tutte le classi sociali: al Santo “faccia gialla” recano doni Re, Imperatori, Regine, Papi ma anche il popolo perché Gennaro, uomo del popolo, non fa differenze, chiunque a lui si rivolge trova un intermediario tra il terreno ed il soprannaturale. Toccante è poi il ricordo di Marcello Colasurdo, la cui voce e la musica della tammorra riecheggiano come sottofondo in alcune delle scene proiettate, rendono ancora più vivo quel sentimento di fede che per il napoletano è qualcosa di connaturato ed insito nella propria anima.

Su una delle pareti laterali è proiettato il Motto di San Gennaro scritto dal filosofo tedesco Friedrich Nietzsche: “Tu che con l’asta fiammeggiante rompesti il ghiaccio della mia anima, che ora rumoreggiando corre al mare della sua estrema speranza: sempre più chiara e più sana, libera nella più amorosa delle leggi, celebra quindi i tuoi miracoli, bellissimo Gennaro”. Il celebre pensatore, profondamente critico nei confronti della religione cattolica che riteneva solo superstizione ed ancoraggio ad una dimensione di ignoranza, deve però arrendersi di fronte al fatto che San Gennaro è parte viva e pulsante della Città, non un iperuranico essere che guarda Napoli dall’alto, ma la forza reale e concreta che cammina per i vicoli coi Napoletani, e li aiuta e sostiene nel concreto, come un familiare o un amico fraterno.

Nel cortile interno poi, di fianco la biglietteria, è stato sistemato un selfie point, uno specchio dove poter fare foto, con indicati gli hashtag per la condivisione sui social. Come è stato ampiamente sottolineato da Ilaria D’Uva, CEO della D’Uva srl, società che gestisce il Museo e da Francesca Ummarino, la Direttrice, questa scelta cerca di avvicinare il Tesoro di San Gennaro alle nuove generazioni. In questo modo, insieme a numerose iniziative dedicate ai bambini, si sta cercando di proiettare il Museo verso il futuro, perché il Tesoro è una realtà dinamica in continua evoluzione. Nonostante i suoi quasi 500 anni di attività, è un essere vivente che ha saldamente l’occhio rivolto verso ciò che verrà, sempre alla ricerca di nuove forme di comunicazione delle inestimabili bellezze che conserva al suo interno