Dignità Autonome di Prostituzione denuncia e purifica. La recensione

Lo spettacolo tra i più coinvolgenti degli ultimi vent’anni è in scena fino al 14 luglio

“Si apra dunque la casa chiusa dell’Arte” e il pubblico rapito, incuriosito e trepidante nell’attesa di risalire Castel Sant’Elmo e mescolarsi nella terra di mezzo che sta per incontrare, ringrazia.

Sulle note poetiche e incandescenti di Maldestro, cantautore ed attore in questa nuovissima edizione, si aprono i cancelli (fino al 14 luglio) per il diciassettesimo anno consecutivo di “Dignità Autonome di Prostituzione”.

Lo spettacolo di “papi” Luciano Melchionna, dal format suo e di Betta Cianchini, registra Sold Out vertiginosamente al pari delle emozioni trasmesse dai quaranta artisti coinvolti – e coinvolgenti – di edizione in edizione.

La Pietà si diffonde e cambia corpi, forma e messaggio man mano che ci si incammina verso le porte spalancate di quella che sembra una terra devastata e disabitata, vissuta solo da qualche strana creatura metà cyber metà angelo metà animale. È il futuro? È il passato? È un presente che è presente ma lontano e ignorato? Completamente evanescenti sono queste creature e anche disilluse, ferite, tradite dagli occhi stessi di chi le guarda, fanno come per proteggersi da chi le incontra. Occhio che è al centro di un cuore, che è forse un invito, che è forse una provocazione, il segno di una prevaricazione degli ideali sbagliati sui sentimenti giusti, che non lasciano spazio all’umanità. Sembra di stare ai piedi di un mondo che era stato concesso, messo tra le dita di chi ha preferito l’abbandono alla cura… e ora ne sfiora solo i residui.

Questo spettacolo, che è un mix di generi e di suoni e di colori, ha sempre messo e probabilmente sempre metterà al centro “gli ultimi” (che vengono definiti tali non si sa bene da chi) ma l’edizione di quest’anno ne sublima la diceria “che saranno i primi”. Perché sono spietati questi personaggi, i monologhi sono taglienti e la verità sale a galla con una velocità che non lascia spazio ad altre domande se non: “questa è la direzione in cui stiamo andando?”.

Le quaranta personalità artistiche si mettono al centro del castello e papi dichiara aperte le contrattazioni: dollari in cambio di monologhi, prestazioni di disponibilità emotiva e pubblico in ascolto, per poi rompere l’intimità e ritrovarsi tutti al centro per continuare a danzare e cantare insieme.

E se, parafrasando Jodorowsky, “alla radice di ogni malattia, c’è il divieto di fare qualcosa che vorremmo fare o l’ordine di fare qualcosa che non vorremmo”, qui il divieto crolla e tutto pare concesso o quantomeno possibile; c’è la parvenza di guarigione perché c’è disobbedienza.

E forse si perde persino il “timore infantile di non essere amati” perché non ci si sente mai abbandonati.

Uno spettacolo di Luciano Melchionna
dal format di Betta Cianchini e Luciano Melchionna
costumi Milla
regia Luciano Melchionna

la famiglia di DAdP (attori e musicisti)
Raffaella Anzalone, Maria Avolio, Antonio Barberio (Dr. Nautilus), Carlo Caracciolo, Federica Carruba Toscano, Elisabetta Cianchini, Riccardo Ciccarelli,  Vincenzo Colursi (Luk), Cinzia Cordella, Veronica D’Elia, Marika De Chiara, Giampiero de Concilio,  Valentina De Giovanni, Renato De Simone, Dario Di Pietro, Annarita Ferraro, Alessandro Freschi (Frè), Martina Galletta, Mariano Gallo (Priscilla), Luciano Giugliano, Gabriele Guerra, Her, Vincenzo Leto,  Antonio Prestieri (Maldestro), Claudio Marino (Klark Kent), Gianluca Merolli, Raffaele Milite, Antonella Monetti (Dolores Melodia), Francesca Morgante, Pierfrancesco Scannavino, Irene Scarpato, Simona Seraponte, Toto Traversa (Spaghetti Casanova), Gianluca Vesce, Annarita Vitolo

guest star “a sorpresa” si aggiungeranno al cast in alcune repliche

ufficio stampa Renato Rizzardi

produzione Ente Teatro Cronaca
in collaborazione con Direzione Regionale Musei Campania e con Castel Sant’Elmo – Novecento a Napoli

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