Cala il sipario sulla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico

Grande successo per la 18esima edizione della “Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico” di Paestum, in provincia di Salerno. Grande successo di pubblico, con migliaia di visitatori provenienti da molte regioni italiane. “Nonostante le proibitive condizioni atmosferiche – spiega il direttore Ugo Picarelli – anche in questa edizione la Borsa ha accolto circa diecimila persone, appositamente venute per vivere le emozioni dell’evento, nella location unica e suggestiva dell’area archeologica della città antica. Presenze numerose e qualificate, che richiedono di conseguenza la conferma dell’evento nella stessa sede che dal 2013 ospita la BMTA”.

Edizione che quest’anno ha visto consolidarsi i grandi risultati raggiunti in termini numerici lo scorso anno e certificato lo spessore internazionale della BMTA. Numeri più che lusinghieri provenienti anche dal pubblico dei social media, che per il secondo anno consecutivo hanno potuto seguire in diretta live in streaming oltre 15 eventi. E non solo: 25mila visitatori unici hanno visitato il sito ufficiale della BMTA prima, durante e dopo la XVIII edizione; circa 14.500 fan sulla pagina ufficiale di Facebook; 2900 follower e 2500 tweet con hashtag #BMTA2015 dal 29 ottobre al 1 novembre.

Boom di presenze anche in occasione della visita di Massimo Osanna, Soprintendente per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, il quale ha ricordato che “il flusso a Pompei è eccessivo: quando arrivano i crocieristi da Napoli si toccano punte di ventimila visitatori al giorno. Una pressione antropica insostenibile”.

“Con un decentramento dei turisti il problema dei grandi attrattori potrebbe essere attenuato – ha evidenziato Ignazio Abrignani, Presidente dell’Osservatorio Parlamentare per il Turismo – un lavoro che deve essere fatto a monte per far capire che l’Italia è un museo a cielo aperto, con una promozione all’altezza. La parcellizzazione attraverso le regioni non ha favorito: una delle battaglie che dobbiamo portare avanti è quella delle riforme costituzionali: dobbiamo rivedere il titolo V e il turismo e la promozione devono tornare di competenza del governo centrale”. Abrignani ha poi annunciato che il Governo dovrebbe stanziare già in settimana 300 milioni per la città di Roma per far fronte alle esigenze del prossimo Giubileo.

 A richiamare il ruolo dei cittadini come primi turisti e promotori del turismo nella propria città è stato il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris. “A Napoli la gente ha cominciato a prendersi cura dei suoi beni. Abbiamo lavorato molto su questo convinti della forza del bello: chi incontra nella vita la cultura non diventerà mai un camorrista. Abbiamo instaurato un ufficio in cui si favorisce la legalizzazione di pratiche non illegali, come le vendite ambulanti di souvenir o gadget, per accompagnare chi si inventa un mestiere per necessità. Attraverso un progetto di questo tipo, con alcune associazioni di giovani, per Natale apriremo 32 chiese che sono chiuse da tempo per mancanza di personale: facendo pagare un piccolo biglietto destinato per metà al Comune per recuperare le spese utili a tenerle aperte e l’altra metà per dare uno stipendio ai ragazzi che faranno da guida e che così sottrarremo alla tentazione del male”.

“La sostenibilità è figlia delle strutture di base che un luogo è in grado di offrire a chi decide di visitarla – ha evidenziato Costanzo Jannotti Pecci, Presidente di Confindustria Campania – è inconcepibile che a Napoli l’Autorità portuale non si ponga problema delle condizioni del Molo Beverello, un terminal crocieristico con numeri impressionanti”. Sulla burocrazia imperante poi ha avvertito: “La tutela non può essere un elemento che blocca tutto”, ricordando le procedure interminabili occorse per una recente iniziativa alberghiera nella parte più difficile nella città di Napoli da parte di una nota catena che ristrutturato un edificio storico, per 60 anni abbandonato, ipervincolato. In questa direzione, Pecci ha voluto lanciare anche a nome di Confindustria un appello per la Borsa: “Occorre un segnale chiaro perché questo evento così importante debba uscire dalla logica della precarietà per svolgere al meglio al sua funzione”.

Verso la firma di un Protocollo d’Intesa tra Legambiente, Soprintendenza Archeologia della Campania, Museo e Parco Archeologico di Paestum. L’imminente accordo promosso dall’associazione ambientalista per collaborare alla valorizzazione e alla fruizione delle aree archeologiche locali è stato annunciato oggi nel corso dell’incontro sulla “Geografia della bellezza” questa mattina alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum. La pedonalizzazione del percorso interno delle mura tra Porta Marina e Porta Aurea è il primo obiettivo auspicato da Legambiente, per ampliare la fruizione del Parco Archeologico di Paestum. “La tutela non si può fermare alle mura della città antica – ha spiegato il direttore del Museo e Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel, intervenuto all’incontro – Lo spazio va esteso fino alle colline di Agropoli, al Cilento, al mare. Lo Stato che tutela è importante, ma si ha bisogno anche di persone che custodiscono il paesaggio nella sua interezza”. Il sindaco di Capaccio Paestum, Italo Voza ha sottolineato il rinnovo dell’accordo con il comune per la gestione dell’Oasi Dunale di Legambiente. E in proposito il presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo: “Dopo le iniziali incomprensioni, sono felice della collaborazione dell’attuale amministrazione comunale che ha riconosciuto la nostra ultradecennale attività presso l’Oasi Dunale. I beni culturali devono dialogare con il territorio – ha aggiunto Buonomo – Stiamo ampliando lo sguardo a tutta la Piana del Sele”. Nel corso dell’incontro sono state illustrate le più recenti azioni sul territorio di Legambiente, in primo luogo il Corso di Cittadinanza, volto a valorizzare le potenzialità turistiche della Piana del Sele e frenare potenziali interventi distruttivi sulla linea di costa, attivato presso l’Università di Salerno, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’ateneo.         

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