Pompei continua ad essere luogo del contemporaneo con le dodici opere di Angelo Casciello, originario di Scafati. Un artista del territorio che collabora all’arricchimento culturale del sito archeologico più famoso al mondo.
Le sculture sono state in parte realizzate per l’occasione e compongono un percorso che si snoda tra il viale delle Ginestre (Ciclope, Suolo, Il dormiente), che da Piazza Esedra conduce al Quadriportico dei Teatri, nel peristilio della Villa Imperiale (Apollo, Totem, Le Visioni di Bacco) e sulla terrazza dell’Antiquarium (Il Tempio di Eolo, Fiore, Solo).
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Le opere continuano il dialogo con il passato esprimendo il legame con la terra d’origine e con il valore che essa assume nella contemporaneità. Pompei da “necropoli”, come la definisce Casciello, diventa luogo del dialogo continuo, della riproposizione di linguaggi artistici e culturali che si sposano e si accavallano ai ruderi.
La mostra è un percorso tra storia e contemporaneità, laddove Pompei racconta una vita eterna nella forma, nelle strutture, nelle opere, che sono traccia immortale dell’uomo.
La verticalità delle opere in ferro di Casciello si staglia con le sue geometrie a fare da contorno e cornice alle strutture antiche; pietra, metallo e natura si intrecciano in un linguaggio di forme e proporzioni. Continua così la sperimentazione nel dialogo artistico, la contaminazione tra le testimonianze e i linguaggi che si fondono su un terreno fertile fatto da millenni di storia. In programma la mostra Pompei Madre. Materia archeologica che esalterà la comunicazione tra due mondi apparentemente separati.
Le opere dell’artista che si è formato nel territorio e ad esso appartiene, costituiscono un percorso tra storia ed arte in cui Pompei racconta il passato, il presente e il futuro, una città viva con i suoi sussulti e le sue manie immortalate in opere dal forte impatto plastico e ambientale.
La mostra è curata da Massimo Bignardi, Professore di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università di Siena, è promossa dal Parco archeologico di Pompei, dall’Atelier Casciello, dal Fondo Regionale d’Arte Contemporanea, Baronissi con il patrocinio dell’Università di Siena, dell’Accademia di Belle Arti di Brera-Milano e del Museo Madre di Napoli.
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