“Resto al Sud” è il progetto nato nel 2017 per sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali. Offre degli incentivi a soggetti dai 18 anni ai 55 anni che intendono sviluppare e migliorare la propria attività imprenditoriale. I fondi sono destinati a tutti i residenti nei territori indicati dal bando: l’iniziativa, nata per venire incontro alle attività economiche del sud Italia, si è allargata anche ad altre zone disagiate a causa di eventi sismici.
La domanda per accedere al finanziamento
Coloro che intendono realizzare il sogno di un progetto imprenditoriale o semplicemente necessitano di fondi per l’acquisto di macchinari nuovi o devono operare interventi di ammodernamento dei propri locali aziendali e sono compresi in una fascia d’età che va dai 18 ai 55 anni possono beneficiare dei contributi.
Con i contributi “Resto al Sud”, si ha la possibilità di ricevere un finanziamento a fondo perduto tramite presentazione di una domanda. Tuttavia presentare questi documenti non è semplice come sembra, sia per la complessità dei documenti da compilare sia per l’impossibilità di commettere errori, pena la perdita dei finanziamenti. In questi casi di fondamentale importanza è un servizio di consulenza Resto al sud per le imprese, ovvero la possibilità di essere seguiti da esperti del settore, che potranno seguire passo dopo passo gli interessati, durante tutto l’iter burocratico.
Consulenza resto al sud gratuita con enti accreditati
Rivolgendosi agli enti accreditati con Invitalia, si può ricevere una consulenza Resto al sud in modo gratuito. Consultando il sito si possono trovare i consulenti più vicini alla propria azienda e per ricevere questi vantaggi è necessario aderire al disciplinare previsto da Invitalia.
Ecco i passaggi necessari per potervi accedere:
- Registrarsi ai servizi online di Invitalia;
- Compilare il format di adesione;
- Sottoscrivere il documento generato dalla piattaforma con firma digitale;
- Caricare il documento sulla stessa piattaforma;
- Attendere l’esito tramite PEC.
A chi rivolgersi per avere consulenza Resto al sud
Le regioni che possono usufruire degli incentivi sono la Sicilia e la Sardegna, l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Campania, il Molise e la Puglia. Sono ammesse anche le zone del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria) e le isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord.
Le banche convenzionate per il bando Resto al sud sono presenti in tutte queste regioni con svariate filiali; ogni titolare di azienda può rivolgersi, quindi, alla sede più vicina del territorio di residenza per ottenere una consulenza Resto al sud. Per la presentazione del proprio progetto non c’è una scadenza o una graduatoria, ma le richieste vengono valutate in ordine di arrivo e fino ad esaurimento dei fondi messi a disposizione, che ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro. Le società e i liberi professionisti o titolari di imprese individuali devono quindi cogliere velocemente questa opportunità irripetibile, approfittando dei servizi di consulenza Resto al sud forniti dagli enti accreditati per non sprecarla sbagliando qualcosa nella presentazione dei documenti e della domanda.