Montesarchio. Il vaso di Assteas torna a casa

Il vaso di Assteas raffigurante il “ratto d’Europa” torna a casa a Montesarchio, in provincia di Benevento. Dal 26 giugno, infatti, sarà collocato definitivamente nella restaurata Torre Borbonica del paese del Sannio, che fa parte del Museo Archeologico nazionale caudino.

Il vaso risalente al V secolo a.C. e che raffigura uno dei crateri più celebri dell’antichità venne restituito all’Italia dal Paul Getty Museum otto anni fa.

“A casa di Europa. Storie del cratere di Assteas” è il titolo della mostra-evento che si collega alla esposizione in corso ‘Rosso Immaginario. Il Racconto dei vasi di Caudium’, dove per la prima volta le complesse scene mitologiche raffigurate sui vasi rinvenuti nella necropoli di Caudium sono narrate con videoproiezioni, olografie, minimapping.

L’iniziativa è realizzata grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza Archeologia della Campania, il Polo Museale regionale e il Comune di Montesarchio. Il vaso di Assteas fu rinvenuto da scavatori clandestini negli anni Settanta nella necropoli sannitica di Sant’Agata de’ Goti. Dopo essere stato ceduto dai tombaroli per un milione di lire e un maialino, transitò sul mercato antiquario e nel 1981 fu acquistato dal Paul Getty Museum di Malibu per 380.000 dollari.

Nel 2007 il cratere fu restituito all’Italia grazie a complesse indagini investigative svolte dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale; da allora è stato esposto al Museo Archeologico Nazionale di Paestum e ospitato in prestigiose sedi, dal Quirinale al Palazzo dell’Unesco di Parigi e nei mesi scorsi a Sant’Agata. 

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