Bagnoli, tra villini liberty e quartiere operaio

Un itinerario alla scoperta dell’area Ovest di Napoli

Bagnoli, area ovest di Napoli. Conserva nel suo nome il suo antico splendore legato alle acque termali: balneolis. Una terra devastata dal cemento e da quelle industrie che hanno ferito mortalmente il suo territorio cancellandone verde, splendore e bellezza. Eppure, non tutto è realmente sparito.

Disseminate qua è là tra un labirinto di strette e caotiche strade, tra casermoni in cemento simbolo della sua nuova classe operaia, persiste l’eleganza di alcuni villini liberty costruiti tra fine ‘800 e inizi del’ 900. È la “resilienza” della Bella Epoque con deliziosi balconcini, decorazioni in stucco e giardini profumati. Qui, anche i nomi delle strade ricordano un passato glorioso fatto di storia e di miti: via Eurialo, via Niso, via Campi Flegrei, via Maiuri.


Lungo via Campi Flegrei si trova uno dei villini Liberty che porta il nome di una donna. È villa Lucia, si trova al numero 55 e qui tutti la conoscono perché, tra queste mura, nacquero i due “menestrelli” dei Campi Flegrei, i fratelli Bennato. Eduardo, ironico e visionario, già alla fine degli anni ’80 denunciava lo scempio e l’abbandono di quest’area che un tempo aveva “colline verdi e mare blu“.


Simbolo di questo nuovo quartiere nel XX secolo è però anche un importante luogo di culto, la Parrocchia di Maria SS. Desolata. Lo sapevate che è la patrona di Bagnoli? La chiesa risale al XIX sec. pur essendo stata consacrata solo agli inizi del ‘900: è gialla e neoclassica con un bel pronao esastilo, ha un altare del XX sec. ed un portale alto ben quattro metri realizzato da Giuseppe Migliaccio in cui sono rappresentate storie della vita di Gesù e Maria. Le sue campane solenni azzittiscono i rumori fastidiosi ed insolenti della cumana, i cui binari sono proprio dall’altra parte della strada. Ma “lei” se ne sta lì, con la dignità di chi è sopravvissuta anche ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale ed oggi è più bella che mai dopo i restauri realizzati agli inizi del 2000.

Nel mese di settembre tutta Bagnoli rende omaggio alla sua Madonna con celebrazioni, luminarie e mercatini della solidarietà. Il culto della “Mater Dolorosa” fu istituito proprio nel mese di settembre da Papa Pio VII nel 1814. Questo luogo è un punto di incontro di tutta la comunità. La bella statua della Madonna sull’altare invita al raccoglimento e conforta: il suo cuore è trafitto da una spada ma le sue mani sono giunte in preghiera e guarda al cielo avvolta da luce, vestita di rosso, vestita di blu. È il colore celestiale.

Scoprire Bagnoli, questo sì che, come cantava Bennato nella sua famosa “Vendo Bagnoli, è un vero affare“.

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