La Basilica di San Paolo Maggiore: storia e leggende

Il Chiostro, l’acqua fresca del pozzo ed il culto greco dei Dioscuri

Se consideriamo che la bella Napoli nasce da un mito, quello della sirena Partenope, viene da se che il suo centro storico, oggi Piazza San Gaetano, pullula di leggende. Si erge lì, l’enorme basilica di San Paolo Maggiore. Situata nel centro del ventre di Neàpolis, foro dell’epoca romana, sui resti di un antico tempio, quello dei Dioscuri. Restano di questo tempio, due colonne di ordine corinzio che caratterizzano la facciata principale.

I dioscuri, erano i Figli di Zeus, due gemelli, partoriti sotto forma di uova Castore e Polluce. Tra il VIII e il IX secolo, fu eretta la prima chiesa dedicata a San Paolo per celebrare la vittoria riportata dai napoletani sui Saraceni, e venne edificata proprio alle spalle del pronao del tempio pagano.

Nel 1538, il Vicerè Don Pedro de Toledo affidò concesse la basilica a Gaetano da Thiene. Dopo la sua morta, i teatini, con i quali egli si era insediato cominciarono una serie di opere di rinnovamento. Un terremoto nel 1688 distrusse la facciata dell’antico pronao del tempio, che per molto tempo avevo sopravvissuto ai tanti mutamenti. La basilica di San Paolo Maggiore incorpora anche il santuario di San Gaetano da Thiene, succorpo della stessa, e la Sciabica, la chiesa del Santissimo Crocifisso, che vede l’ingresso posto direttamente sotto la base dell’antico tempio romano dei Dioscuri.

La pianta della basilica e a croce latina a tre navate. Il soffitto della struttura è stato gravemente danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, ma conserva gli affreschi raffiguranti Pietro e Paolo e la vittoria dei napoletani sui saraceni, ad opera di Massimo Stanzione.  

Ne 1972, ai sotto le statue di Pietro e Paolo, oggi ancora presenti sulla facciata, furono rinvenute due nicchie con i busti dei gemelli di Zeus, oggi esposte al Museo Archeologico nazionale.

Dal lato sinistro della basilica, dopo aver sceso 140 scalini, si accede alla suggestiva ed unica Napoli sotterranea.

Due sono i chiostri presenti alla basilica di San Paolo Maggiore e la loro realizzazione è coeva a quella della Basilica, che si colloca tra il 1538 e il 1630.

Il chiostro piccolo presenta una pianta quadrata, con al centro un bel pozzo che, secondo una credenza popolare, custodiva l’acqua più fresca della città, attirando a se molti fedeli. Questa antica leggenda, sembra essere collegata al culto greco dei Dioscuri. Quando il dio del cielo, Zeus, concepì Castore e Polluce, insieme a Leda, si trasformò in un cigno. Quest’ultimo è un uccello d’acqua, il quale rappresenta la potenza guaritrice del sole e dell’acqua. I gemelli, secondo il culto, erano considerati guaritori dalla doppia natura, mortale ed immortale. Quando Castore fu ucciso, il fratello, chiese al padre di infliggere la morte anche a lui. Ma infine, Polluce, rinunciò a metà della propria immortalità in favore del fratello. I due fratelli vivono in simbiosi, per metà nell’Olimpo e per metà nel regno dei morti. L’acqua tanto fresca e miracolosa del chiostro di San paolo Maggiore ha avuto origine da questo suggestivo culto greco. 

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