Iniziativa dell’Archeoclub in collaborazione con l’Amp Punta Campanella
Sabato 7 gennaio i giovani dell’Area Penale di Napoli avranno la possibilità di immergersi nella Baia, zona B del Parco Marino. Iniziativa dell’Archeoclub in collaborazione con l’Amp Punta Campanella. “L’inclusione è uno dei nostri principi guida” il commento del Presidente Lucio Cacace. Dal Centro di Giustizia Minorile alla splendida Baia di Ieranto a Massa Lubrense. È la meravigliosa escursione che Archeoclub d’Italia, in collaborazione con l’Area Marina Protetta Punta Campanella, ha organizzato per i ragazzi dell’Area Penale di Napoli.
Si tratta di giovani coinvolti nel progetto Bust Busters dell’Archeoclub. Un progetto che, dopo diverse lezioni teoriche e pratiche, ha permesso ai giovani dell’Area Penale di Napoli di ottenere il brevetto da sub. Ora potranno immergersi per scoprire la meravigliosa biodiversità di Ieranto e comprendere l’importanza di tutelare e salvaguardare questo patrimonio ambientale sommerso.
“È un’iniziativa molto importante che rientra nelle nostre politiche di inclusione. Uno dei principali obiettivi del mio mandato – ha dichiarato Lucio Cacace, Presidente dell’Area Marina Protetta Punta Campanella – è rendere fruibile a tutti lo straordinario patrimonio naturale del Parco Marino, nel pieno rispetto dell’ambiente e coniugando la tutela con la fruizione. A Ieranto, in particolare, insieme al FAI, sperimentiamo da anni una serie di attività green che assicurano il monitoraggio dell’area e lo sviluppo di un turismo ecosostenibile. Per questo abbiamo accolto con grande favore questa bellissima iniziativa dell’Archeoclub Nazionale con la quale abbiamo firmato un protocollo di collaborazione già da tempo. Siamo pronti ad ospitare i ragazzi dell’Area Penale di Napoli per mostrargli le nostre meraviglie sommerse e quanto sia importante prendersene cura e tutelarle”.
“Quest’iniziativa rientra all’interno di due convenzioni molto importanti che abbiamo stipulato con l’AMP di Punta Campanella e con il Centro di Giustizia Minorile di Napoli- sottolinea Rosario Santanastasio, Presidente nazionale Archeoclub d’Italia – Siamo molto felici che i ragazzi del progetto Bust Buster possano vivere questa esperienza subacquea, ampliando le loro conoscenze e la loro cultura del mare. Conosceranno una realtà diversa, impareranno cosa voglia dire “trekking subacqueo”, si immergeranno in un habitat differente e impareranno a essere ancora di più squadra. Ho da sempre creduto e supportato la cooperazione tra istituzioni ed enti del terzo settore- conclude Santanastasio-perché grazie a tutto questo oggi possiamo creare eventi di riscatto e formazione”.
L’iniziativa di sabato prevede anche la navigazione per ammirare la costa di Massa Lubrense e i resti di antiche civiltà, oltre che la visita ad alcuni monumenti cittadini.
“Massa Lubrense ha una storia antichissima che si allaccia al mito delle Sirene e alla presenza, su Punta Campanella, dell’Antico Athenaion sacro a Minerva – osserva Domenico Palumbo, Consigliere Nazionale Archeoclub d’Italia -Quando l’imperatore Tiberio sposta la sede imperiale a Capri, tutta l’area del golfo pullula di ville marittime di straordinaria magnificenza“.
“I giovani che vivono una situazione di illegalità, di disagio, di allontanamento dal nucleo familiare d’origine e che vivono problematiche di emarginazione sociale, sono a rischio di recidività se non supportati adeguatamente con progetti funzionali e ben articolati- dichiara Francesca Esposito, referente Attività Sociali di MareNostrum– Hanno bisogno di vivere esperienze significative come quella che vivranno nell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, in modo da valorizzare ogni ragazzo per quello che ha da offrire agli altri, fortificando la sua autostima e mostrandogli che le alternative esistono“.