Giovanna Ferrandino: “Non vendiamo beni di prima necessità, sono cosciente delle difficoltà che incontreremo come categoria”
“Vivo questi giorni di stan-by come un’opportunità per riflettere su quello che avverrà dopo. Penso che questa esperienza provocherà dei cambiamenti in ognuno di noi, mi sento di dire che saranno soprattutto in positivo. Daremo più valore al nostro tempo, alle relazioni interpersonali e quando uscirò per le mie solite passeggiatine apprezzerò maggiormente l’aria che respiro e le bellezze che mi circondano”.
Le parole di speranza di Giovanna Ferrandino, guida turistica della Regione Campania, arrivano direttamente da Ischia. Giovanna ha un cuore metà isolano e metà partenopeo, vive oggi a Napoli, la sua casa affaccia su Spaccanapoli, un quartiere che – come ci racconta – le somiglia, perché magico e pieno di energia. I suoi tour interessano il territorio napoletano in genere, le isole del Golfo e la Costiera Amalfitana.
“In questo periodo – prosegue – tragicamente difficile per tutti, trascorro il mio tempo a casa, esco solo per fare la spesa e per andare in farmacia. Rispetto la quarantena, perché credo che ognuno di noi civilmente debba dare un contributo positivo per bloccare questa pandemia”.
Bisogna pazientare, i danni da Coronavirus sono a tutti visibili e per chi vive di turismo è ancora più tosta. Tira un sospiro un aggiunge: “Siamo stati colpiti nella salute, nell’anima e sotto il profilo economico. Non vendiamo beni di prima necessità, siamo un lusso che le persone si concedono, un’occasione per conoscere meglio il territorio; sono piuttosto cosciente delle difficoltà che incontreremo come categoria”.
Giovanna ha paura del domani, ma sa che sarà in grado di rialzarsi con tenacia e dignità: “La prima cosa che farò, quando tutto questo sarà finito, sarà uscire e respirare aria nuova, quella del cambiamento. Abbracciare chi non vedo da un bel po’, prendere un bel treno e andare a Roma da Raffaello”. Le manca molto il centro storico di Napoli, il perdersi in quei vicoli brulicanti di vita. Ha però una certezza: il primo tour, post covid-19, lo dedicherà ai murales: “Sento che sbocceranno come fiori di primavera lungo le pareti del centro storico di Napoli, perché avremo tutti voglia di dire qualcosa, di esprimere la nostra felicità, di sentirci vivi”.