Nella cittadina della penisola sorrentina esiste un museo dedicato a Enrico Salierno
Lasciarsi incantare dal suono di una scatola musicale nell’era dell’I-Pod. Tutto è possibile nel piccolo Museo del carillon di Sorrento, situato nel Chiostro di San Francesco, presso la sede dell’Unione artigiani intarsio, dove antiche melodie incontrano l’eleganza dell’artigianato sorrentino.
Un piccolo tesoro quasi nascosto nel cuore del centro storico, nonostante si trovi in uno degli edifici più visitati del paese.
Il museo raccoglie oltre trenta carillon, costruiti tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, appartenenti alla collezione di Enrico Salierno, un artigiano sorrentino scomparso circa cinque anni fa, che negli anni del boom economico emigrò in California, dove fondò “Sorrento Specialità”, azienda dedicata al commercio dei prodotti tipici della penisola.
Nel suo testamento, Salierno ha lasciato in eredità agli artigiani di Sorrento la sua collezione di mobili e apparecchi musicali d’epoca, tra cui le caratteristiche scatole armoniche esposte nel chiostro di San Francesco, databili tra il 1870 e il 1891 e provenienti da vari paesi: Svizzera, Francia, Germania e Stati Uniti.
La storia ufficiale del carillon comincia nel 1796, quando l’orologiaio svizzero, Antoine Favre, perfezionò il concetto dell’orologio musicale, ideando un meccanismo che faceva suonare una serie di piccole lame. L’ invenzione ottenne un immediato successo e subito vennero costruiti molti congegni simili, in seguito posizionati all’interno di oggetti, tra cui orologi e tabacchiere. La loro popolarità non ebbe mai fine e con il tempo vennero ampliate le melodie e i modi d’uso.
I congegni musicali meccanici esposti nel museo sorrentino sono tutti originali e funzionanti, mentre la maggior parte delle scatole che li contengono sono state ricostruite dal minuzioso lavoro degli artigiani locali, che le hanno realizzate con le tradizionali tecniche dell’intarsio sorrentino.
Passeggiando nella sala che ospita il museo, tra i classici carillon a cilindro e quelli con dischi metallici perforati, precursori dei giradischi e dei juke box, si resta incantati dalle melodie e dalle piccole statuine danzanti.
Ad accogliere i visitatori all’ingresso c’è Mario Iaccarino, un artigiano sorrentino in pensione che li accompagna in un viaggio fuori dal tempo. “Questi sono gli antenati dei moderni juke box – spiega Mario mentre aziona un antico carillon a gettoni. Riesce a incantare, con le sue spiegazioni, anche i ragazzi armati di tablet e smartphone, nonostante per loro, forse, giradischi e jukebox siano antiche scatole musicali di fine secolo, incontrate solo sui libri.
Ingresso gratuito, tutti i giorni, dalle 10.00 alle 20.00.