Dal 16 ottobre al 31 dicembre al Palazzo della Cultura di Terra Murata la mostra “Abitare Metafisico” con sette opere del maestro della fotografia contemporanea
Un omaggio a Procida, isola alla quale è da sempre legato, nell’anno da Capitale Italiana della Cultura. Il maestro della fotografia contemporanea Mimmo Jodice propone una mostra personale dal titolo “Abitare metafisico”, con sette opere fotografiche immaginate come un’opera unica, sintesi dei suoi viaggi compiuti a Procida in un arco temporale ampio, da metà anni Settanta al Duemila.
L’esposizione, al Palazzo della Cultura di Terra Murata, sarà inaugurata alla presenza dell’artista domenica 16 ottobre (ore 11.30) e resterà visitabile gratuitamente fino al 31 dicembre. Il progetto prevede un confronto tra un polittico dove il mare (nella dimensione del viaggio) e la materia della costa procidana (attraverso l’approdo sull’isola) si incontrano e rientrano nell’alveo della nota produzione di Jodice, legata alle storie e alle origini del mito del Mediterraneo. Due lavori, rimasti fino ad oggi inediti, esplorano, nel dettaglio, la materia dell’isola, messa in relazione con la sua importante e peculiare tradizione architettonica.
“Pudica e solare, Procida rivela le sue leggi solo agli sguardi capaci di andare al di là di ciò che appare. – scrive l’antropologo Marino Niola nel testo introduttivo alla mostra – Sguardi come quello di Mimmo Jodice, che gli arcani della natura e della storia li ha negli occhi. Non descrive i luoghi ma li crea. L’obiettivo dell’artista rende visibile l’invisibile, mostra il DNA delle sostanze primordiali, facendo di Procida un’isola contesa tra la vista e la visione”.
“Questo straordinario omaggio a Procida del maestro Mimmo Jodice chiude la stagione delle grandi mostre, raccontando l’isola attraverso gli occhi di uno dei più grandi fotografi della contemporaneità – dice Agostino Riitano, direttore di Procida 2022 – e la cui sensibilità va ad affiancarsi ai tanti artisti che nel corso di questo anno sono stati coinvolti nel nostro programma culturale, da Jan Fabre e Maria Thereza Alves, da William Kentridge ad Antonio Biasiucci, passando per i giovani artisti del Mediterraneo, attraverso la Biennale dei Giovani Artisti. La mostra di Jodice conferma anche la collaborazione con il Museo Madre, ribadendo ancora una volta la scelta del progetto Procida Capitale della Cultura di porsi come piattaforma di sperimentazione dei linguaggi e delle dinamiche di cooperazione istituzionale”.
Informazioni
Ingresso libero, orari di visita:
ottobre 10,00 — 13,00 e 15,00 — 18,00
novembre e dicembre 10,00 — 13,00
domenica pomeriggio e lunedì: chiuso
La biografia
Mimmo Jodice vive a Napoli, dove è nato nel 1934. Fotografo di avanguardia sin dagli anni Sessanta, attento alle sperimentazioni ed alle possibilità espressive del linguaggio fotografico, è stato protagonista instancabile nel dibattito culturale che ha portato alla crescita ed all’affermazione della fotografia italiana anche in campo internazionale. Agli inizi degli anni Sessanta inizia una serie di sperimentazioni sui materiali e sui codici della fotografia, usando il mezzo non come strumento descrittivo, ma creativo. Negli anni ‘70 vive a stretto contatto con i più importanti artisti delle neo-avanguardie che frequentavano Napoli in quegli anni, dedicandosi sempre più alla fotografia di ricerca concettuale.
Nel 1980 pubblica “Vedute di Napoli” dove Jodice avvia una nuova indagine sulla realtà, lavorando alla definizione di un nuovo spazio urbano e del paesaggio, scegliendo una visione non documentaria ma sottilmente visionaria, di lontana ascendenza metafisica, alla quale resterà sempre fedele; questa ricerca segna una definitiva svolta nel suo linguaggio. La ricerca sul “vedutismo” moderno rimane uno dei temi cari all’artista insieme al lavoro sul mito del Mediterraneo che ancora oggi continua. Il risultato fu un libro “Mediterraneo”, pubblicato da Aperture, New York, e una mostra al Philadelphia Museum of Art. Nel 2009 Il Palazzo delle Esposizioni di Roma gli dedica una grande retrospettiva e nel 2011 viene invitato dal Museo del Louvre per una personale con un nuovo lavoro: “Les Yeux du Louvre“.
Sempre in quell’anno il Ministero della Cultura francese gli conferisce l’onoreficenza di “Chevalier de l’Ordre des Art et des Lettres”. Nel 2016 il Museo Madre di Napoli gli dedica una mostra dagli anni ’60 ad oggi ed una monografia “Attesa”, ambedue curate da Andrea Viliani. Nel 2017 la Fondazione MAST di Bologna presenta “Gli Anni Militanti” di Mimmo Jodice a cura di François Hebel e nel 2018 il Multimedia Art Museum di Mosca presenta in una grande mostra “EDEN , TRANSITI, ATTESA”.