San Severo fuori le mura e la Cappella dei Bianchi

Nel cuore della Sanità, uno splendido edificio sacro e un’antica arciconfraternita

Il Rione Sanità a Napoli è uno scrigno indiscusso di molteplici tesori, uno di questi è rappresentato della Basilica di San Severo fuori le mura, meglio conosciuta come San Severo alla Sanità.

La basilica fu edificata nel XVI secolo sull’area della catacomba che accolse il sepolcro del vescovo Severo, l’undicesimo della città di Napoli, tra il 363 e il 409 d.C. Durante la sua attività, fece costruire 4 basiliche, due conosciute: una fuori le mura e l’altra dentro (S.Giorgio Maggiore).

A San Severo venne attribuita anche la costruzione del battistero più antico d’Occidente, annesso alla basilica di Santa Restituta nel Duomo di Napoli.

L’attuale Basilica fu costruita nel 1573 per volere dell’arcivescovo Mario Carafa e rifatta nel 1680 dall’architetto Dionisio Lazzari. Sula facciata dell’edificio, troviamo tre affreschi, nel mezzo quello di San Severo ed ai lati San Antonio e San Francesco. L’interno della chiesa è a croce latina con tre cappelle per lato. Tra le opere custodite sono da annoverare l’Annunciazione di Leandro Carcano, la Madonna del Rosario con i santi Domenicani di Paolo De Matteis e San Pietro e Paolo di Pietro Lambertucci. L’organo della Basilica risale al 1780.

La Basilica di San Severo fuori le mura è stata oggetto di un’importante restauro nel 2017, rinnovando uno dei più importanti centri di aggregazione del Rione. La facciata della chiesa risplende oggi con i suoi colori “limone e fragola”, la piazzetta su cui affaccia la basilica è diventata uno spazio vivo con nuovi arredi urbani. Di grande impatto è sicuramente il murales Perseveranza di Matu & Sal, uno dei più importanti e colorati della Sanità. Altri due potete ammirarli in Piazza Sanità.

Un vero e proprio gioiello “nascosto”, adiacente alla chiesa, è l’Oratorio della Confraternita dei Bianchi di Sant’Antonio. Nel 1621 i confratelli, unirono le proprie finanze con le elemosine raccolte presso i devoti del borgo Sanità – Vergini ed acquistarono così dai frati la cappella per celebrare i riti comunitari e la sepoltura degli associati defunti, per i quali nel 1629 fu scavato l’apogeo. Nel 1740 i confratelli, forse in seguito ad un terremoto, deliberarono il restauro dell’oratorio. Oggi, la cappella dei bianchi, è decorata al suo interno da pregevoli stucchi e ben ventitré tele, molte delle quali sono state realizzate da importanti pittori locali.

Non accessibili ancora al pubblico sono la catacombe di San Severo e i suoi affreschi. L’area cimiteriale ipogea catacomba risale al V secolo d.C. e fu scoperta da Gennaro Aspreno Galante nel 1867. Della catacomba originale, oggi resta una piccola stanzetta cavata nel tufo. Nel corso dei secoli, infatti, ha subito vari rimaneggiamenti, fino alla demolizione di un lato per la costruzione di una casa canonica.

La visita alla Basilica di San Severo e Cappella dei Bianchi sono ad ingresso libero. Gli orari di apertura: dal lunedì alla domenica, dalle 10:00 alle 13:00.

Entrambe situate in Piazza San Severo a Capodimonte, sono semplici da raggiungere, a pochi passi da un altro imponente edificio napoletano, la Basilica di Santa Maria della Sanità. 

E’ possibile visitare la chiesa dal lunedì alla domenica dalle 10:00 alle 13:00.

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