Un viaggio tra fede e spiritualità in provincia di Benevento
di Giuseppe Scarica
La prima tappa del nostro itinerario ha come meta proprio la città natale del frate, Pietrelcina, piccolo centro a nord del capoluogo sannita, che lega la sua storia in maniera indissolubile alle vicende del frate delle stimmate. La prima vista, arrivando a Pietrelcina, ricade sul convento dei Cappuccini e sulla chiesa della Sacra Famiglia eretta proprio per volere di Padre Pio. A pochi metri di distanza, un piccolo museo che raccoglie alcuni frammenti della storia, soprattutto del primo periodo di vita di Padre Pio, la culla, lo scrittoio, i diari con gli appunti, il calice della prima messa. Lasciato il museo si attraversano le moderne stradine costeggiate da negozietti di souvenir che ci accompagnano all’ingresso del borgo medievale fiancheggiando, la chiesa di Santa Maria degli Angeli dove Padre Pio celebrò la sua prima messa. Oggi Chiesa Madre di Pietrelcina, conserva la statua lignea policroma di scuola napoletana della fine del 600 raffigurante la Madonna della Libera, patrona di Pietrelcina, che Padre Pio chiama affettuosamente “la Madonnella nostra”.Da qui è un susseguirsi di luoghi e posti cari al frate, la torretta, una piccola stanza in pietra con una ripida scala a fare da accesso, accolse Padre Pio tra il 1909 e il 1912, anni difficili di malattia che lo tennero lontano dal convento, e durante i quali non poté essere accolto nella casa paterna. la casa natale dove tutto è rimasto come fu lasciato dal frate, la chiesa di Sant’Anna dal sagrato della quale si ammira tutta la campagna sottostante infatti è costruita sul punto più alto del rione “Castello”, la chiesa a due navate risale al XIII secolo. Dietro l’altare maggiore si ammira una tela del ‘600 raffigurante la Madonna di Loreto;. Lasciato lo storico borgo, merita una puntata Piana Romana, Piana Romana ancora oggi è un angolo di paradiso appena fuori Pietrelcina. Qui, sopra una collina ricca di messi e di vecchi olmi, vi è l’umile cascinale dove la famiglia di Francesco passava i mesi dei lavori campestri. E’ qui che troviamo la cappella di San Francesco con all’interno l’olmo dove il frate ricevette le stimmate.
San Marco de’ Cavoti, si raggiunge seguendo la SS12, è tappa obbligata per gli amanti dello slow food e del cibo della tradizione essendo la patria del Croccantino a cui è dedicata una festa nei week end del mese dicembre che attira migliaia di visitatori. Il suo centro storico, interamente in pietra calcarea, merita sicuramente la nostra visita e principalmente il Museo degli Orologi da torre nato dalla collezione del Sig. Salvatore Ricci, inaugurato nel 1997 vanta al suo interno numerosi pezzi pregiati, tra i quali il primo orologio meccanico da torre del 1330. La visita del centro storico è imprescindibile dalle locande che lo popolano, dove assaggiare tutta la bontà dei sapori del posto. La visita del centro cittadino, invece, parte da piazza Risorgimento, ornata da una fontana del ‘900.Da qui si imbocca via Roma,la strada principale sulla quale si affacciano i piccoli laboratori artigianali del tradizionale torroncino. Tra questi+ spicca quella del Cavaliere Innocenzo Borrillo il più antico della zona e inventore del croccantino. Infondo alla strada si erge la Porta Grande una delle quattro originarie della cinta muraria risalente al periodo del Principato. Oltre a quella grande sono sopravvissute quella di Rose e di Palazzo. Superata la porta Grande ci si ritrova sulla terrazza del belvedere con l’annessa chiesa di San Marco Evangelista e la Torre dei Provenzali risalente al XV secolo.
Lasciato l’abitato di San Marco de’ Cavoti, si torna indietro sulla SS12 verso est e superati i comuni di Colle Sannita e Circello sulla SS265 arriviamo alla riserva naturale di Campolattaro. Nata nel 2003 per difendere l’ecosistema naturale della piana alluvionale del fiume Tammaro, trai i comuni di Campolattaro e Morcone. All’interno dell’oasi è suggestivo il lago artificiale, la cui costruzione ha permesso una mutamento del microclima della zona favorendo lo sviluppo di alcune specie nella flora e nella fauna della zona, tra queste: volpi, martore e puzzone mentre tra le pianti troviamo olmi, biancospini, lecci e sanguinelle.
Dall’oasi si riprende la SS87 per raggiungere Morcone, altro luogo legato alle sorti di Padre Pio. Costruita sui resti della città sannitica di Mucre ha il suo monumento principe nel convento dei Frati Cappuccini risalente al 1603. Ospitò nel 1903 il giovane Francesco Forgione ,al secolo Padre Pio. Il frate soggiornò qui nella cella numero 18 e vi fece più volte ritorno nel corso degli anni. Morcone però riporta all’epoca moderna anche i suoi tratti medievali e del periodo feudatario, la Rocca ridotta a rovine, ne è l’emblema. Sita nel punto più alto della collina che dà sull’ampia vallata che si estende dal Molise fino a Benevento. Vi si accede salendo attraverso il borgo medievale fatto di viuzze e case in pietra, e facendo sosta obbligata al Palazzo Sannia risalente al XII secolo sede attualmente di una notevole Biblioteca e del Museo Civico con raccolte di reperti archeologici, fotografie dell’800 e del ‘900 ed una bellissima collezione di campane. Prima di giungere alla Rocca incontriamo sul nostro percorso il Santuario della Madonna della Pace con all’interno una stupenda statua lignea della Vergine.