Un viaggio tra storia, leggenda e sapori irpini nelle gelide notti d’inverno
La Notte dei Falò di Nusco è una delle tradizioni più affascinanti e cariche di mistero dell’Irpinia, che ogni anno richiama migliaia di visitatori, desiderosi di immergersi in un’esperienza che unisce fede, folklore, e il potere simbolico del fuoco. La festa si svolge la notte del 17 gennaio, in onore di Sant’Antonio Abate, il santo protettore degli animali e degli agricoltori, ma anche un potente simbolo di guarigione e purificazione.
Le origini e le leggende
Le origini dei falò di Nusco sono avvolte nel mistero e nelle leggende, alcune delle quali affondano le radici in eventi storici tragici. Una delle interpretazioni più diffuse collega la tradizione alla peste del 1656 che decimò la popolazione dell’Irpinia e del Mezzogiorno. In quel periodo, l’accensione dei falò serviva non solo a purificare l’aria e a contrastare l’epidemia, ma anche a invocare l’intercessione di Sant’Antonio Abate per proteggere la comunità. In questo contesto, il fuoco acquisiva un potere simbolico: quello di allontanare il male e le malattie, un atto di purificazione collettiva che continuò a vivere nei secoli, anche se il ricordo di quella tragica pestilenza si è lentamente affievolito.
Altri invece vedono nel rito una continuazione di tradizioni medievali più profane, legate al concetto del fuoco purificatore che brucia i peccati, purifica l’anima e rinvigorisce lo spirito. Una delle immagini più caratteristiche di Sant’Antonio è proprio quella che lo rappresenta con un piccolo falò ai suoi piedi, simbolo di protezione contro il male e le sofferenze, e con un porcellino, in quanto santo protettore degli animali.
La tradizione dei falò a Nusco
A Nusco, il falò di Sant’Antonio è una celebrazione che mescola sacralità e folklore. Inizia ben prima della notte del 17 gennaio, con un’importante fase preparatoria: dal 13 dicembre, in occasione della festa di Santa Lucia, i fedeli raccolgono legna secca, che viene poi accumulata sotto forma di coni nelle piazze e nelle contrade del paese, pronta per essere accesa la notte della festa. Questo gesto di raccolta della legna è un rito antico, simbolo di devozione e di offerta al santo.
La vera e propria festa prende forma nel corso della notte, quando ogni contrada accende il proprio falò, dando vita a una serie di fuochi che punteggiano il paesaggio innevato e scuro. La luce dei falò illumina i sagrati delle chiese, le piazze e le strade di Nusco, creando un’atmosfera unica, dove il calore del fuoco si mescola al freddo pungente dell’inverno montano.
Il rito della cenere
Un altro aspetto particolarmente affascinante della tradizione di Nusco è il rito della cenere. Al termine della festa, una parte del falò veniva raccolta e portata a casa sotto forma di cenere, che veniva sparsa nei campi per augurare un raccolto abbondante. Questo gesto di connessione tra il sacro e la terra testimonia l’antica devozione degli abitanti di Nusco, che vedevano nel fuoco non solo un simbolo di purificazione, ma anche un mezzo per garantire la prosperità agricola.
Il fascino immutato nel tempo
Nel corso dei secoli, la Notte dei Falò di Nusco ha mantenuto intatta la sua forza simbolica e il suo fascino, attrarre ogni anno una folla sempre più numerosa, che arriva da tutta la Campania e da altre regioni. La festa non è solo un evento religioso, ma anche una celebrazione della cultura contadina e della solidarietà comunitaria, che si esprime attraverso il lavoro collettivo della raccolta della legna e la partecipazione attiva alla festa.
Un’esperienza che abbraccia tutti i sensi
La magia della notte dei falò di Nusco risiede anche nei sensi: il calore del fuoco che scalda i corpi; il suono delle legna che scoppiettano e bruciano; la luce tremolante che illumina la notte; l’odore della legna che arde e dei cibi che vengono cucinati e condivisi; e, naturalmente, il gusto del vino e dei piatti tipici che fanno da cornice a questa festa straordinaria.
In definitiva, i falò di Nusco sono una tradizione che, pur traendo origine da riti antichi e misteriosi, continua a rinnovarsi di anno in anno, mantenendo viva quella miscela di fede, folklore, e comunità che rende questa festa unica nel suo genere. In quella notte di gennaio, il fuoco continua a purificare le anime, a riscaldare i cuori e a creare un legame profondo tra il passato e il presente, tra la terra e il cielo.
L’edizione 2025
L’appuntamento si rinnova da venerdì 17 a domenica 19 gennaio 2025. La manifestazione è organizzata dalla Pro Loco di Nusco. Ecco il programma dettagliato dell’evento.