L’Associazione Nazionale Archeologi contro lo sfratto della biblioteca di Maiuri

Il Centro Internazionale di Studi Pompeiani, ospitato all’interno del Palazzo del Municipio a Pompei, ha 20 giorni di tempo per lasciare l’edificio. Questa la volontà del sindaco Nando Uliano che ha richiesto lo sfratto di uno dei fondi librari e archivistici più importanti al mondo.

L’Associazione Nazionale Archeologi si schiera contro tale decisione, che comporterebbe numerosi rischi sia per i libri stessi che per la cultura e gli studi pompeiani che riceverebbero un duro colpo.

Il Centro è allocato nei locali di proprietà comunale per mezzo di una convenzione tra il Comune e l’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, che lo gestisce a titolo gratuito organizzando al suo interno convegni, conferenze, master. I motivi dello sfratto si dicono essere economici, ma in un momento in cui numerosi fondi stanno giungendo a Pompei, è forse possibile trovare una strada diversa che non sia lo sfratto.

 Il Fondo Maiuri, che costituisce parte integrante del Centro, è costituito da centinaia di libri, estratti, onorificenze, medaglie, carteggi, taccuini e foto, prodotti dall’archeologo protagonista dell’importante ricerca archeologica condotta a Pompei nel secolo scorso. Sono inoltre presenti testi di carattere storico-artistico-archeologico di altri autori, anche in lingua straniera, che costituiscono la più importante produzione scientifica della prima metà del secolo scorso.

Il Centro è anche catalizzatore di eventi culturali con ricadute positive per la comunità locale oltre che punto di riferimento per gli studiosi provenienti da tutto il mondo, che avevano accesso libero alle sale del sapere nella biblioteca pompeiana.

Il Fondo Maiuri è soggetto a vincolo per “eccezionale interesse nazionale” da parte della Soprintendenza Archivistica della Campania dal 2005, per cui sono necessarie alcune precauzioni sia per l’eventuale trasporto del materiale, molto fragile, che per la sorveglianza dell’edificio dove verrebbe ricollocato.

L’Associazione Nazionale Archeologi esprime solidarietà al Professore Umberto Pappalardo, dalla cui volontà è nato il centro, e alla comunità scientifica che ne ha curato negli anni l’attività, facendo appello all’Amministrazione di tornare sui suoi passi in merito alla decisione di sfratto della biblioteca dalla sede del palazzo municipale. 

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