Fondi a Pompei, “mission possible”: in arrivo il piano d’azione

Il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini incontrerà a Pompei il commissario europeo per le Politiche Regionali Johannes Hahn, insieme con il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Del Rio, giovedì 17 luglio. Per l’occasione, a cui parteciperà anche il presidente della regione Campania Stefano Caldoro, si farà il punto sull’avanzamento di spesa del piano straordinario d’intervento a cui sono destinati 78 milioni di fondi FESR dall’Europa su un piano complessivo di 105 milioni, e sarà sottoscritto un “piano d’azione” per velocizzarne l’utilizzo.

Il piano di azione che verrà illustrato a Pompei, è destinato ad imprimere un’accelerazione al progetto destinato al sito archeologico di Pompei, fissarne scadenze e obiettivi da raggiungere

I rallentamenti sono sempre causati dalla burocrazia, dai tempi di attesa della pubblicazione dei bandi e dell’affidamento delle gare. Dopo più di due anni dai primi bandi un solo cantiere è stato terminato, la Casa del Criptoportico. Sul piano delle opere ci sono ancora otto cantieri aperti e tre gare aggiudicate ferme per ricorso. Entro la fine del mese di luglio altri due bandi dovrebbero essere pubblicati, ed entro settembre altri nove.

Per il piano della conoscenza, altra fetta del Grande Progetto Pompei, due sono le gare bandite oltre al rafforzamento degli impiegati della soprintendenza a cui si è provveduto con l’inserimento a breve di 61 nuove figure.

Restano ancora da bandire il piano per la sicurezza, tra luglio e settembre, e quello per la fruizione che è in via di scrittura.

Novità sono state apportate dal passaggio di conversione alla Camera del decreto legge sulla Cultura, approvato senza neppure un voto contrario. Con le novità introdotte dal decreto si insiste sul rafforzamento della normativa anticorruzione e sull’innalzamento delle garanzie a corredo delle offerte delle imprese. Per contrastare i rischi di infiltrazioni malavitose negli appalti del Grande Progetto, si prevede inoltre l’adozione di un piano di gestione dei rischi e di prevenzione della corruzione, nonché l’individuazione di un responsabile generale.  

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