Somma Vesuviana spegne le lucerne

L’edizione 2014 della Festa delle Lucerne di Casamale a Somma Vesuviana non si terrà per problemi di sicurezza. Questo il verdetto della commissione che si è riunita per giudicare la situazione strutturale del borgo medioevale che ospita, ogni quattro anni, la festa nel mese di agosto.

Per quest’anno la festa non si svolgerà, perdendo così la cadenza quadriennale. La causa va cercata in motivi di sicurezza di alcuni immobili del centro storico, che necessita di lavori strutturali e sanitari in alcuni vicoli. Questa la decisione dopo numerosi incontri svolti negli ultimi giorni, che hanno visto il sindaco Pasquale Piccolo dover rimandare la tradizionale festa che anima il borgo con migliaia di visitatori.

Il primo cittadino di Somma Vesuviana a margine della riunione ha diramato una nota nella quale spiega il perché di tale scelta: “Se ambissi ad apparire sarebbe stato più comodo per me autorizzare la celebrazione della Festa Delle Lucerne, ma il grosso senso di responsabilità che mi contraddistingue, mi ha imposto di verificare in primis la incolumità degli avventori e dopo la fattibilità della festa – ha spiegato Piccolo. Poiché dalle relazioni che mi sono pervenute e dall’ufficio tecnico e dal comando dei vigili urbani e in ultimo dalla commissione di vigilanza emerge chiaramente la criticità del luogo, ritengo che sia opportuno soprassedere per il momento alla celebrazione della festa. L’aspetto positivo che artatamente qualcuno non vuole fare emergere è che ho avuto la sensibilità, una volta per tutte, di verificare le vere condizioni statiche del borgo, tante volte “osannato” ma in verità ignorato per tanti anni. Sarà mia cura mettere in sicurezza le criticità che sono emerse e creare i presupposti affinché la festa si possa celebrare l’anno prossimo. Colgo l’occasione per rivolgere un appello agli abitanti del Casamale e alle associazioni presenti sul posto affinché si attivino e collaborino , per quanto di loro competenza, alla soluzione delle problematiche emerse” – conclude il primo cittadino.

La preoccupazione, come spiega l’assessore Coppola, è proprio per “la sicurezza del gran numero di partecipanti che ad ogni edizione affollano le vie del borgo. La festa è stata rimandata a data da destinarsi mentre la commissione per i lavori pubblici sarà prontamente convocata per l’inizio dei lavori nel borgo”.

I problemi di degrado del borgo sembrano evidenti, tanto da aver fatto scattare una serie di sopralluoghi e verifiche, a cui sono seguite 26 ordinanze di ripristino ad horas di parecchie case pericolanti. Ne è risultato, a pochi giorni dall’inizio dei festeggiamenti – a cui da un anno lavoravano i componenti dell’Arci e dell’associazione “Festa delle Lucerne”, coordinata da Nicola D’Avino – che numerosi archi e alcune case sono state puntellate. Anche la Chiesa Collegiata, da cui parte la processione della Madonna della Neve è chiusa per lavori di sicurezza.

Grande è lo scontento della comunità, che nulla ha potuto di fronte alle necessità di lavori strutturali.

La festa. Molto attesa ed amata dal pubblico la festa ha una spettacolare caratteristica: centinaia di lumini illuminano, tra il vibrante chiaroscuro delle fiammelle, le vie del borgo, che alla luce delle candele sembra quasi incantato.

Le stradine del borgo nei tre giorni di festa sono illuminate da lucerne ad olio disposte su strutture di legno che hanno varie forme geometriche. Ogni vicolo ha una forma tipica: triangoli, rombi, quadrati, cerchi, il cui riflesso è prolungato dagli specchi posti alla fine delle strade, che allungano l’immagine all’infinito, in un riflesso labirintico di tremolante luce ed ombra.

Non solo decorazioni di luci ma anche tanto verde per decorare il borgo di Casamale per la festa: felci, rami di castagno, palloncini, festoni di carta, le cap’ e’ morto, ovvero le zucche decorate con candeline all’interno.

Dinanzi ad ogni vicolo vengono allestite scene di banchetto contadino, a cui possono prendere parte persone reali o fantocci. Altra suggestiva tradizione per la festa al borgo è il canto delle donne che si leva dai tetti di alcune abitazioni al passaggio della processione della Madonna della Neve, che parte dalla Chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore, passando per le quattro porte di accesso al borgo.

Sembra chiaro agli antropologi che la festa abbia radici pagane con contatti col mondo contadino. Il riferimento sembra trovarsi proprio in quelle scene di vita dei campi riproposte agli angoli delle strade mentre l’uso delle piccole lanterne sottolinea il collegamento con la morte, una sorta di limite tra la vita e il suo positivo riflesso luminoso e il mondo dell’al di là, immerso nel buio profondo.    

Il borgo di Casamale, uno dei centri storici più interessanti dell’area vesuviana ricco di storia e arte, è detto anche Terra Murata ed è collocato all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio. Una cintura muraria circonda ancora in molti tratti il borgo, le cui parti più antiche si riferiscono al 1350, anno dell’invasione degli ungheresi diretti verso Napoli e che al passaggio lo saccheggiarono.

Nel 1467 le mura furono rinforzate per volere di Ferrante D’Aragona, lungo lo stesso perimetro tuttora visibile e in cui si aprono le quattro porte di accesso: porta Terra, porta Piccioli, porta Castello e porta Formosi

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