Sergio Cammariere e Ravello: l’idillio d’amore è partito

Due ore di grandissima musica quella di ieri sera al concerto di Sergio Cammariere a Ravello. Ricomposto il quartetto che per 15 anni ha seguito il grande artista calabrese ovunque, con l’aggiunta di un nuovo elemento, giovane ma già particolarmente apprezzato.

Ripercorsi tutti gli album finora pubblicati, con tutti i più grandi successi di Cammariere, i quali hanno letteralmente estasiato la platea del Belvedere di Villa Rufolo. Il Ravello Festival ha organizzato questa serata nell’unica data estiva di Cammariere del 2014.

“Un grazie a tutti, in particolare a tutti coloro i quali hanno fatto tantissimi chilometri pur di essere presenti qui stasera. Sono molto emozionato anche per loro”. Le prime parole dell’artista al momento del suo ingresso sul palco. Giù di lì si è cominciato con i suoi brani più famosi: suggestivi i momenti di piano solo si sono alternati a situazioni cantanti ed interventi corali; ritmo caldi e mediterranei hanno lasciato spazio ad incursioni seducenti del repertorio classico: un’atmosfera suggestiva che da sempre ha contraddistinto ogni sua esibizione dal vivo, facendone un evento di classe grazie anche all’aiuto che la location ha saputo offrire.

Due interruzioni di cinque minuti per altrettante standing ovation durante le quali Sergio Cammariere, visibilmente commosso da tanto apprezzamento, si è soffermato alzandosi dal suo amato pianoforte, per raccogliere in piedi questo tributo. Immancabile il gioco di assoli offerto da tutti i componenti del quintetto, sulle note di “Cantautore piccolino”: dopo Cammariere, hanno giocato di virtuosismi il contrabbassista Luca Bulgarelli di Pescara, il bravissimo batterista Amedeo Ariano nativo proprio di Salerno, del percussionista Bruno Marcozzi, nativo di Montorio al Vomano in provincia di Teramo e di Daniele Tittarelli, la new entry del quintetto, di Roma, molto giovane ma già particolarmente apprezzato con il suo sax alto.

Concerto a cui Cammariere ha voluto far partecipare anche il pubblico: accompagnato dalle note dell’artista la platea ha cantato l’ultima strofa di “Tutto quello che un uomo”, giunto terzo al Festival di Sanremo 2003 ma vincitore del premio alla critica “Mia Martini”.

“Spero di tornare un giorno qui, mi auguro che questo sogno si avveri molto presto perché non ho mai visto un posto così incantevole come questo”, le parole in chiusura dell’artista calabrese che ha lasciato la platea tra gli applausi scroscianti degli spettatori, pienamente inebriati dal fascino dell’atmosfera che l’artista ha saputo creare. 

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